Vivian Saskia Wittmer e le sue scarpe su misura
La nostra intervista alla maestra della calzoleria
Come nasce la sua passione per le scarpe?
È una passione che ho fin da bambina. Quando venivo in vacanza in Italia con la mia famiglia mi incantavo a guardare le vetrine delle scarpe da uomo, affascinata soprattutto dai colori, visto che nel nord Europa portano principalmente scarpe nere.
Cosa l’ha portata dalla Germania a Firenze?
Ho imparato il mestiere dal migliore calzolaio in Germania. Dopo tre anni di apprendistato volevo continuare a imparare e ho deciso di venire a Firenze, nella bottega di Stefano Bemer. Sono stata la sua prima assistente e ricordo una bellissima atmosfera di creatività.
Cosa l’ha conquistata di questa città?
Firenze mi ha conquistato con i suoi colori, le sue botteghe artigiane, la bellezza dell’architettura e l’arte che si respira in ogni angolo. Oltre naturalmente al buon cibo, il sole...
Che tipo di modelli realizza?
Non uso modelli standard. Dialogo con il cliente per decidere insieme ogni dettaglio, non solo in fatto di comfort, ma anche di design, colori e materiali, realizzando così scarpe classiche che durano nel tempo, ma che ne rispecchino lo stile e le esigenze. Scarpe pensate per persone che apprezzano il lavoro manuale con cui vengono realizzate.
I suoi luoghi del cuore in città?
Una delle cose preferite è passeggiare in centro all’alba, ammirando il Duomo o il Ponte Vecchio mentre la città ancora dorme. Ci sono poi due luoghi per me speciali: il Giardino Bardini e la cappella Brancacci.
E se Firenze fosse una scarpa, che modello sarebbe?
Un mocassino marrone-rosso (simile alla cupola del Duomo), con le cuciture chiare sulla tomaia.