Istinto e ragione
Sonia Farsetti: la tradizione di famiglia e i nuovi linguaggi dell’arte
Arte moderna, contemporanea ma anche antica: è il grande patrimonio di Farsetti arte e della Casa d’aste. Ma investire oggi sull’arte è considerato ancora un bene rifugio?
Certo che lo è, vista l’incertezza dei mercati. E l’arte difficilmente tradisce. Ma solo se il fine non è mera speculazione. Occorre che all’investimento si aggiunga la passione.
Negli anni ‘60 avete puntato con successo su un Fontana, quando non era certo celebre. Il rischio oggi è rimasto uguale?
All’epoca in Italia i nuovi linguaggi dell’arte erano approcciati con una certa cautela, Manzoni era considerato al limite dello scandaloso, Fontana visto con diffidenza. Oggi il panorama artistico è ben più sfaccettato, i collezionisti sono più disponibili ad aprirsi a nuove forme d’arte. Per riuscire a orientarsi in un panorama così articolato ci sono delle piccole regole da osservare. Seguire il proprio istinto e il proprio gusto finché l’investimento non diventa eccessivo. Diversamente è buona norma affidarsi ad esperti del settore che da anni seguono l’evolversi del mercato.
La sfida con i giovani artisti, quali sono i criteri di scelta?
I criteri sono molteplici. L’istinto, che può aiutare a individuare i giovani di qualità, ma può essere utile anche affiancarsi a dei curatori che seguono assiduamente e in modo quasi esclusivo l’arte contemporanea e che collaborino con la galleria alla realizzazione di progetti specifici. Scelta che noi abbiamo seguito per le mostre d’arte contemporanea nella nostra galleria di Milano. E’ comunque una sfida difficile e intrigante.