Il talento canta Firenze
Siamak Khahani. Il più giovane violinista professionista in Iran
Come nasce la sua passione per il violino?
Il mio primo approccio con la musica è all’età di 6 anni con un pianoforte, due anni dopo l’incontro con un violino. Fu amore a prima vista. Mio padre me ne regalò uno: da allora fu il mio giocattolo preferito. Il violino va vissuto e io e lui siamo cresciuti insieme.
Quali sono le maggiori gratificazioni e i maggiori sacrifici di avere una carriera come la sua in cosi giovane età?
Spesso si sente parlare di un musicista come di un talento innato, chi suona sa invece quanto faticosi siano i progressi e quanto lavoro sia necessario.
Per me suonare più che un lavoro è una necessità, ma una necessità che costa sacrifici.
Ho fatto oltre 500 concerti in giovane età: questo mi ha tenuto lontano dai miei cari per mesi, dalla condivisione di momenti importanti.
Tuttavia è davvero appagante riuscire a conciliare lavoro e passione. Saper scrivere canzoni che emozionano e suonare dal vivo ricevendo in cambio tanto amore è un dono inestimabile.
Il suo nuovo album e ispirato alla bellezza e all’arte di Firenze: perché questa scelta?
Ognuno di noi ha dei luoghi del cuore. Firenze è nel mio, ma è difficilissimo scrivere di Firenze senza ricorrere a luoghi comuni. E’ una città che non ha mai perso la sua anima: la sua energia da sempre anima le vie strette, le colline, i palazzi. Nasce pensando a questo il mio nuovo singolo “Dalil”. La bellezza è senza età. La bellezza è senza confini. La bellezza ispira bellezza...