Scintilli ricchi di storia
Daniela Messeri, di Nerdi Orafi, scelta da Dolce&Gabbana per le sfilate fiorentine
Come è entrata a far parte di questa antica tradizione di famiglia?
Ho studiato all’Istituto d’arte di Firenze, già orientata verso il mondo dei gioielli. Poi il caso ha fatto il resto. Ho conosciuto mio marito, ci siamo innamorati e successivamente ho scoperto l’attività di famiglia, alla quale lui non si era sentito di dedicarsi. Mio suocero, entusiasta, ha voluto che iniziassi a lavorare con lui e ora che si è ritirato ha lasciato a me questa splendida bottega.
L’insegnamento più prezioso che le è stato tramandato?
Passione, umiltà, sacrificio, amore per la bellezza.
Come nasce un vostro gioiello e cosa racconta?
Nasce in un momento magico, da un’ispirazione, da uno sguardo, da un’intuizione. Quando lavoriamo su commissione, allora si tratta anche di entrare in empatia, capire i desideri dell’altro e riuscire a realizzarli. A far scattare l’idea può essere il taglio di una pietra, un fregio, un decoro. A Firenze basta alzare lo sguardo.
Come sieste stati coinvolti nel progetto Dolce&Gabbana?
Abbiamo ricevuto una telefonata da Pitti Immagine ed è iniziata l’avventura. È venuto Domenico Dolce, ha scelto dei pezzi e, insieme, li abbiamo elaborati per la sfilata. In passerella occorrevano pezzi che si facessero guardare anche da lontano, scorgere anche attraverso la telecamera.
Com’è stato lavorare con i due stilisti?
Facile. Hanno una grande sensibilità, capiscono e apprezzano il lavoro degli artigiani.
Ci descriva le vostre creazioni realizzate per l’occasione.
Due medaglioni, la catena martellata - che è anche la nostra firma - e vari anelli. Tutti a soggetto storico e mediceo, compreso, naturalmente, l’immancabile fiorino.