Pier Luigi Pizzi al 69° Festival Puccini
L'intervista al grande regista della Madama Butterfly
Lei è un monumento del teatro italiano, prima scenografo e costumista poi anche regista, ma come ama essere definito?
Semplicemente, una persona che ha dedicato la sua vita al mestiere del teatro.
Quando e dove è nata la sua passione per il teatro e l’opera?
Quando avevo sette anni fui portato alla Scala che mi sedusse all’istante e quella sera decisi che quel luogo dove avrei potuto sognare, immaginare, creare e perfino far passare delle idee sarebbe diventata la mia casa per il resto della vita.
Ed è stato così?
Dopo una formazione d’architetto, ho iniziato ventenne il lavoro di scenografo e costumista nei più importanti teatri e festival del mondo. Nel 1977 ho debuttato come regista per assumere la totale responsabilità dei miei spettacoli. Al teatro ho sempre alternato progetti architettonici per musei, mostre e numerose presenze sui set cinematografici e televisivi.
Dal 28 luglio al 24 agosto per 4 serate la ‘sua’ Madama Butterfly debutta al Gran Teatro All’Aperto di Torre del Lago…
Torno a Torre del Lago dopo la felice esperienza dello scorso anno con Tosca. Per questo nuovo allestimento di cui firmo la regia, le scene e i costumi mi sono affidato alla tradizione.
Cosa prova nel lavorare per e sulla musica di Puccini?
È con quest’opera che ho fatto il mio primo fortunato incontro con Puccini, agli inizi della mia attività di scenografo e ho amato ritrovare questo capolavoro e riscoprirne i tanti preziosi valori.
Come ha affrontato la Butterfly questa volta?
Seguendo il metodo che mi appartiene da sempre: metto al centro dei miei progetti la musica, che mi impone di rinunciare ormai sistematicamente ad ogni genere di ornamento, guidandomi con rigore nel percorso drammaturgico… Che tutto questo accada a Torre del Lago, mi conforta e mi rassicura, perché il clima di lavoro, già sperimentato, è di ottimo livello.