Nel mondo colorato di Ilaria Minniti
La padrona di casa di Artemisia si racconta tra fiori e natura
Quando ha capito che i fiori sarebbero stati la sua vita?
Mi sono avvicinata al mondo dei fiori quasi per caso, ormai venti anni fa, quando mi trovai a dare una mano a una fioraia, e subito capii che era la strada giusta per me. Stavo studiando arte contemporanea all’università e credo che questa mia sensibilità artistica abbia contribuito nella decisione.
Quali sono i vostri vivai di fiducia?
Ci affidiamo a fornitori locali, specialmente della zona di Pistoia, alla ricerca di piante inusuali, che si adattino ai vari ambienti delle case e che siano semplici da curare.
Il bouquet per dire “ti amo” e quello per dare coraggio?
Per dire “ti amo” c’è il nostro Love Bouquet, che unisce alla classica rosa rossa, rose da giardino, bacche di iperico e verde morbido e naturale, mentre per esprimere coraggio, il bouquet Joyful, un mix di fiori esotici, papaveri e erbe di campo. Ma oltre a comunicare, i fiori migliorano l’umore, per questo è importante regalarli agli altri e a se stessi.
Le tendenze in fatto di design floreale?
Sarà un periodo di colori accesi, abbinamenti inaspettati e carichi di energia, con una spinta verso l’ecosostenibilità e una riscoperta del fiore secco, che ci permette di realizzare installazioni scenografiche e di grandi dimensioni che durano nel tempo.
Da storica dell’arte, il suo amore per Firenze attraverso tre opere.
Giuditta che decapita Oloferne di Artemisia Gentileschi, agli Uffizi, dopotutto è a lei che s’ispira il nome del mio negozio; Il Trasporto di Cristo di Pontormo, nella Chiesa di Santa Felicita e il Vaso di fiori di Jan Van Huysum, a Palazzo Pitti.
Fiori e colori per esaltare l’iris, simbolo di Firenze.
Il giallo della Craspedia globosa, l’indaco dell’anemone e i viola della Clemastis e del tulipano screziato.