L'arte di Tommaso Maselli
Il giovane corniciaio della storica bottega fiorentina ci racconta il suo lavoro e i suoi valori
Quando la tradizione di famiglia nel campo delle cornici e della foglia d’oro è diventata una passione personale?
Fin da piccolo mi divertivo a lavorare per gioco su piccoli pezzi di legno. Col tempo, poi, il mondo dell’artigianato mi ha conquistato sempre più.
L’insegnamento più prezioso che ti ha trasmesso tuo padre Gabriele?
Mi padre è sempre stato il mio maestro. Ogni giorno da lui imparo nuove lezioni, ma l’insegnamento più prezioso è quello di ‘rubare con gli occhi’, come quando da bambino, mentre pulivo le cornici in bottega, lo osservavo a lavoro: le sue posizioni, come teneva le mani, come stendeva il gesso e come applicava la foglia oro.
La tua fase di lavorazione preferita?
Amo ogni singola fase, ma se dovessi sceglierne una sarebbe la parte dell’intaglio della cornice.
Il quadro più prezioso per cui avete realizzato una cornice?
Mio padre ha incorniciato opere di artisti come Leonardo e Tiziano. Da parte mia, quest’estate ho avuto l’onore di realizzare una cornice per un quadro di Felice Casorati.
Un paio di vostre cornici che possiamo ammirare a Firenze.
La cornice dell’Ultima cena di Pocetti in Duomo, sopra l’altare maggiore, e quella nella sala della Niobe agli Uffizi che incornicia l’opera di Grisoni.
I tuoi luoghi speciali in città?
Penso alle passeggiate che facevo con mio nonno, da Ponte Vecchio a Porta Romana, mentre mi raccontava curiosi aneddoti di pittori, che ora mi trovo io stesso a raccontare.
I tuoi locali preferiti per una serata con gli amici?
La Petite, vicino piazza della Repubblica, luogo tranquillo dove prendere un aperitivo e passare una serata, e Colle Bereto, in piazza Strozzi.