Eike Schmidt. Un'esperienza unica
Il direttore delle Gallerie degli Uffizi racconta la Rinascita attraverso l’arte
Sono state da poco riaperte le Gallerie degli Uffizi, quali le novità?
Già in condizioni pre-Covid alla Galleria degli Uffizi il limite di compresenza era di 900 persone, il che significa in media uno spazio di 22 metri quadrati per ogni persona dentro il museo. Ora questo numero massimo è stato ridotto a metà, vale a dire ogni visitatore ha almeno 44 mq intorno a sé.
Quali sono i cambiamenti che vede dopo questa emergenza?
In questa fase intermedia mancherà gran parte dei visitatori internazionali. La nuova situazione consentirà a chi viene a Firenze una permanenza più calma, con maggior spazio e più tempo. Quest’estate i nostri musei offriranno un’esperienza esclusiva, come non era possibile viverla da oltre mezzo secolo.
Le opere da non perdere agli Uffizi?
Consiglierei una sosta di fronte alla Primavera del Botticelli per il suo forte messaggio di rinascita, dunque di speranza. Il Covid ci ha insegnato l’importanza degli affetti, della famiglia, e dunque perché non cercarne l’espressione nelle Madonne più celebri della nostra collezione? La Madonna cosiddetta Lippina di Filippo Lippi e quella del Cardellino di Raffaello sono due capolavori di grande serenità. La strepitosa Medusa di Caravaggio, con la sua orrida chioma di serpenti ricorda la rappresentazione scientifica del virus e sembra un monito a non dimenticare. Infine, la Sala della Niobe, con l’eroina mitologica che protegge la figlia più piccola, è la sintesi plastica di una umanità ferita e provata.
Un itinerario da non perdere in città
È il momento di riconoscere il paesaggio, certi angoli del centro prima nascosti. Ci si può permettere il lusso di scegliere con quale luce guardare un quadro in una chiesa, godersi in assoluta solitudine, ascoltando il rumore dei propri passi, una visita a Santa Croce la mattina presto, o Santo Spirito, o San Miniato al Monte al pomeriggio, con il sole che entra dalla porta. Ed è sempre, sempre il momento di andare a vedere Beato Angelico a San Marco.