Benedetta Sabatini ci racconta la sua Le Vanità Profumerie
Tra profumi, arte e bellezza con la figlia di Luigi Sabatini
Qual è il segreto del vostro successo?
L’aver favorito un concetto di profumeria selettiva ma sempre al fianco dei grandi partner del lusso. L’artefice è mio padre, Luigi Sabatini. Io sono la seconda generazione e come tale il mio scopo è mantenere, ma anche innovare e sviluppare.
Quanti punti vendita avete oggi?
10 boutique, di cui 3 nel centro storico e presto apriremo un grande concept store a Lucca, in piazza San Michele, ispirato alla splendida architettura della città.
Il leitmotiv che guida la vostra filosofia?
Ogni nostro progetto è sartoriale. Siamo all’opposto dello standard. Questo si riflette anche sui nostri prodotti e sul rapporto con la clientela.
È frutto di questo stile anche il vostro nuovo Quartier Generale, non è vero?
Sì, la nuova sede, nella zona di Firenze Sud, è la pura espressione della passione mia e di mio padre per l’arte. Abbiamo privilegiato l’arte contemporanea, agevolati dall’amicizia che ci lega al gallerista Edoardo Secci. è stato un lavoro a più mani: la proprietà, lo studio di architettura Bianchi con la collaborazione dell’architetto Camilla Ammannati, e la Galleria Secci con sede a Firenze e a Milano. Infine, è il divenire stesso degli spazi, che man mano ha ispirato la scelta delle opere d’arte.
La sua opera d’arte preferita a Firenze?
Amo la Loggia dei Lanzi, una quinta scenica che racchiude l’armonia, l’incanto dell’arte e gli archetipi della mitologia.
Un profumo come ricordo della città?
Consiglierei una delle nostre 4 fragranze-omaggio a Firenze. Realizzate in modo artigianale con essenze preziose, sono frutto di collaborazioni tutte fiorentine, a partire dal naso. Il decoro dell’etichetta è ispirato a una pala d’altare del Quattrocento nella Chiesa di Santa Trinita.