Arturo Galansino. Un mondo nuovo
Il direttore di Palazzo Strozzi ci racconta i nuovi scenari dell’arte
E’ stato da poco riaperto il suo museo: quali sono le novità?
Per la riapertura abbiamo attuato le norme richieste per la sicurezza dei visitatori: ingressi contingentati, promozioni sulla prenotazione online, non obbligatoria ma fortemente raccomandata, una App al posto dell’audioguida …
Quali sono i cambiamenti che vede dopo questa emergenza?
Per quanto riguarda il mondo dell’arte, la pandemia ha cambiato le carte in tavola in modo drastico: dopo la fiera di Maastricht di marzo, sono stati immediatamente annullati i più grandi eventi di tutto l’anno. E’ stato bello vedere come tutte le istituzioni del mondo dell’arte si sono mobilitate per non sparire soprattutto attraverso le iniziative online. Certamente - e lo dico consapevole che Palazzo Strozzi ha da tempo investito su questo canale di comunicazione e durante il lockdown la nostra iniziativa digitale In contatto è stata definita come una delle migliori – l’online non può essere sostitutivo dell’esperienza fisica: grazie al digitale si può arrivare davanti all’opera d’arte più preparati, ma non farne a meno.
Come saranno gli scenari dell’autunno?
L’autunno di Palazzo Strozzi sarà dedicato a Saraceno. per il dopo abbiamo messo due punti fermi importantissimi: in primavera 2021 la mostra American Art 1961- 2001, un percorso da Warhol e la Pop Art fino a Matthew Barney; autunno 2021 la retrospettiva dedicata a Jeff Koons.
L’immagine che per lei ha rappresentato meglio i mesi che abbiamo vissuto?
Le porte aperte del cortile di Palazzo Strozzi durante tutto il lockdown, lasciando libero accesso alla grande installazione di Tomás Saraceno, simbolo di speranza e rinascita