Alessio Tessieri e il progetto di Scuola Tessieri
Alla scoperta dell’atelier delle arti culinarie in Toscana con il suo fondatore
Con che obiettivo nasce il progetto di Scuola Tessieri?
Formare giovani professionisti che si inseriscano nel mondo della ristorazione non come semplici manovali, ma come il personale qualificato dotato di quella creatività, entusiasmo e curiosità di cui il settore ha bisogno. Scuola Tessieri vuol essere una bottega rinascimentale dove i giovani, oltre all’aspetto didattico di alto profilo, si confrontano poi con le materie prime, le tecniche e quindi anche le attrezzature odierne. Una formazione con ‘le mani in pasta’, come piace dire a noi, con corsi di cucina, pasticceria e stage tagliati su misura.
Per i professionisti ci sono poi le vostre masterclass con nomi davvero d’eccezione.
Per la cucina abbiamo scelto grandi interpreti del nostro territorio come Valeria Piccini e Gaetano Trovato; per la pasticceria un toscano d’eccellenza come Rossano Vinciarelli, ma anche Vincenzo Tiri, super premiato del mondo dei panettoni, Paul Occhipinti, il più giovane MOF Chocolatier-Confiseur di Francia e molti altri.
La Toscana in un menu dall’antipasto al dolce.
Come antipasto partirei con un crostino di fegatini di pollo, salvia e sfumato con Vinsanto, per proseguire, come primo, con la pappa al pomodoro d’estate e la ribollita d’inverno. Per secondo la cacciagione, in primis il cinghiale in dolceforte con cioccolato Noalya e per finire, da coltivatore di cacao e produttore di cioccolato qui in quella che viene chiamata la Chocolate Valley toscana, una degustazione di Noalya, il cioccolato coltivato, elemento nobile della pasticceria.
Progetti futuri?
Mi piacerebbe sviluppare sempre più la scuola del cioccolato, una cultura che in Italia ha ancora ampio margine di crescita, nonostante il primo cacao in Europa sembra sia stato portato proprio da un fiorentino, Francesco Carletti.