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text Teresa Favi
photo Dario garofalo

Alessandro Della Tommasina
13 Dicembre 2019

Un cercatore di funghi speciale

Alessandro Della Tommasina, massese, forma con Riccardo Monco, all’Enoteca Pinchiorri, la coppia dell’alta cucina coordinata dalla leggendaria Annie Feolde

Alessandro Della Tommasina

Quella dei cercatori di funghi è una passione febbrile. La sua come è nata?

Prima in famiglia poi da ragazzino quando giocavo a calcio: quando con la mia squadra andavamo in ritiro a Zeri, in alta Lunigiana, il nostro coach ci spediva nel bosco a cercare i funghi come allenamento. La sera li mangiavamo come condimento delle tagliatelle fatte a mano dal cuoco.

Quali sono i funghi più pregiati?

I veri “fungai” si muovono solo per porcini e ovoli, ma sono buoni anche i galletti e le cosiddette trombette di morto. 

Concentriamoci sui porcini.  I migliori?

Tutti quelli dell’Appennino Toscano. Restringendo il campo, i porcini del Casentino. 

Qual è la stagionalità?

Da settembre a novembre. 

Errori da non commettere?

Non raccogliere niente se non si è esperti. E non sciupare il suolo del bosco.

Si sente dire sempre più spesso che i funghi serviti nei ristoranti provengano dall’estero, ma è vero? 

No, non da Pinchiorri!

Qual è il vostro piatto cult a base di funghi?

Adesso stiamo servendo una mazzancolla leggermente scottata con lardo di Colonnata, funghi porcini freschi, salsa di frutti di bosco, oltre a un budino di funghi, uova, brodo di funghi (fatto con gli scarti dei funghi), servito con un caramello di funghi.

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