Tutto quello che non puoi perderti in Oltrarno
La parte più autentica di Firenze svelata passo dopo passo
"Quanto v’è di perfetto, in una civiltà diventata essa stessa natura, l’immobilità terribile e affascinante del sorriso di Dio, avvolge Sanfrediano, e lo esalta”. scrive Vasco Pratolini ne Le ragazze di San Frediano.
Benvenuti in Oltrarno, cuore genuino di una Firenze autentica, le cui arterie si chiamano quartieri: San Frediano, il quartiere più popolare della vecchia Firenze, dove accanto a opere d’arte di immenso valore artistico vive l’autenticità fiorentina più intatta, fatta di botteghe, artigianalità e tradizione, Santo Spirito, un’area del Diladdarno dal carattere indistinguibile, dove l’anima popolare è da sempre un tutt’uno con il suo estratto nobile, San Niccolò, una delle zone più romantiche dell’Oltrarno e di Firenze, una combinazione di imponenti palazzi medievali e rinascimentali, piccole botteghe, gallerie d’arte, atelier di artigiani e giardini nascosti e infine Porta Romana anticamente detta anche ‘di San Pier Gattolino’, Porta Romana è la più meridionale porta delle antiche mura di Firenze: si trova alla confluenza fra via dei Serragli e via Romana e rappresenta ancora oggi uno dei principali punti di accesso al centro città.
Cuore storico dell'Oltrarno è sicuramente Palazzo Pitti: costruito da Luca Fancelli, secondo Vasari, su progetto di Filippo Brunelleschi per il ricco e prolifico mercante Luca Pitti, non verrà completato perché Luca viene ridotto in povertà per aver ordito una congiura contro Piero il Gottoso dei Medici. Bisognerà attendere quindi Eleonora di Toledo che, un’ottantina di anni più tardi, decide di acquistare il palazzo più che altro per il giardino.
Sarà infatti col secondogenito di Cosimo I che il palazzo verrà stabilmente abitato dai Granduchi, mentre fino ad allora era usato piuttosto come hotel di lusso per ospiti illustri.
Sei sono i musei all'interno del Palazzo, che fa parte delle Gallerie degli Uffizi: dalle quadrerie tardo rinascimentali e moderne, gli argenti, gli avori, i preziosi gioielli, fino alla collezione di porcellane e la più fornita galleria del costume d’Italia. A questi entro due anni si aggiungerà il Museo delle carrozze dedicato alle carrozze delle corti dei Lorena e dei Savoia. E fuori da palazzo, come un miracolo vere, il polmone di Firenze, il Giardino di Boboli: dalla grotta del Buontalenti alla fine del Corridoio Vasariano fino alla Vasca dell’Isola con l’imponente Fontana di Nettuno e le statue che affiorano dall’acqua. Passando per la Kaffeehaus costruita da Zanobi del Rosso per Pietro Leopoldo di Lorena e infine la palazzina adagiata sul bastione del Cavaliere che ospita, dal 1973, le raffinate collezioni del Museo delle Porcellane.
Grande capitolo è quello da dedicare ai capolavori di un'arte e architettura sacra che qui in Oltrarno brulica di ricchezza. Prima fra tutte la Basilica di Santo Spirito, considerata la più brunelleschiana tra le chiese del celebre architetto anche se verrà realizzata, e in buona parte modificata, dal suo allievo Antonio Manetti.
Tante le opere di pregio, quali un altare in marmo del Sansovino, la Pala Pitti di Alessandro Allori dove nella predella si vede palazzo Pitti prima maniera, la cappella Nerli di Filippino Lippi, una copia cinquecentesca della Pietà vaticana e, non ultimo, l’imponente coro barocco di Giovan Battista Caccini. La facciata verrà intonacata nel XVIII secolo donandole anche un suggestivo effetto scenografico.
Lunga gestazione anche per la chiesa del Carmine che con Santo Spirito corona in Oltrarno il reticolo di conventi dei frati Mendicanti. I lavori partono nel 1268 ma finiranno solo nel 1475, mentre un devastante incendio nel 1771 risparmierà solo l’esterno e, fortunatamente con la sacrestia, le due cappelle più importanti, Brancacci e Corsini. Sarà con la canonizzazione di Andrea Corsini che nel 1629 la chiesa avrà nuova linfa vitale.
Fiore all'occhiello della chiesa, la magnifica Cappella Brancacci. con gli affreschi, affidati a Masolino e Masaccio e, successivamente, di Filippino Lippi.
Concludiamo il filone delle chiese con quella di San Frediano in Cestello, uno dei migliori e rari esempi di chiesa barocca fiorentina. San Frediano al Cestello svetta con la sua cupola appoggiata sull’alto tamburo sopra gli edifici dell’Oltrarno. Sobria ma non austera propone una lettura diversa e originale dello stile Barocco. Uno stile tutto fiorentino, pacato, armonioso e geometrico e solo recentemente riscoperto e apprezzato.
Come descrivere la naturale prosperità dell'Oltrarno senza citare i suoi magnifici giardini? Oltre a quello di Boboli, valgono sicuramente una visita il Giardino Bardini e la sua vista mozzafiato sulla città al profumo di glicine, il Giardino Torrigiani che con i suoi sette ettari di verde è forse il più importante ed esteso parco all’interno delle mura, dopo Boboli. Di sicuro è il più importante e vasto giardino all’Inglese, meno strutturato di quelli all’italiana, ed è anche il più celebre percorso iniziatico massone della città. Il ririssimo Giardino dell'Iris, area verde sul lato est di piazzale Michelangelo il giardino è aperto solo a maggio proprio per il concorso internazionale, organizzato dalla Società dell’Iris, legato alla coltivazione del fiore Iris e infine il Giardino delle Rose, chiuso tra la via Crucis che sale dritta verso San Salvatore a Monte e i bastioni del piazzale Michelangelo, l’ettaro di giardino terrazzato si dischiude come una terrazza su Firenze.
In questa passeggiata di meraviglia e stupore è d'obbligo alzare gli occhi al cielo, per scoprire stemmi e decorazioni su Palazzi che raccontano la storia di una città. Come non citare Casa Guidi, che accolse i poeti inglesi Elisabeth Barrett e Robert Browning in fuga d’amore. Fu vero amore quello tra Bianca Cappello e Francesco I dei Medici.
Lo stemma “parlante” della veneziana e la facciata decorata a sgraffito da Bernardino Poccetti rendono unico il Palazzo Bianca Cappello. Palazzo Frescobaldi in via Santo Spirito, una delle poche grandi famiglie già presenti dal ‘300, mentre a Palazzo Michelozzi pare vi abbia abitato la Monna Lisa immortalata da Leonardo.