Tutti gli Oscar di Firenze e della Toscana
I film che hanno portato la Toscana sui gradini più alti degli Academy Awards
In lizza per l'Italia in questa edizione c'è la fiorentina Alice Rohrwacher (clicca qui per leggere la nostra doppia intervista e lei e alla sorella Alba) con il suo cortometraggio live action Le Pupille, prodotto da Alfonso Cuarón, cittadino onorario di Pietrasanta (clicca qui per la nostra intervista al regista premio Oscar), ma sono molte le occasioni in cui Firenze e la Toscana hanno contribuito alla vittoria dell'ambita statuetta.
In attesa della magica notte degli Oscar, quest'anno in programma tra il 12 e 13 marzo, eccone una carrellata:
La dolce Vita (1962) - Uno dei più celebri capolavori di Federico Fellini, che agli Oscar fu nominato come migliore regia, sceneggiatura originale e migliore scenografia, vinse la statuetta per i costumi, curati dall'aretino Piero Gherardi.
8 ½ (1963) - Altra grande opera di Federico Fellini che nel 1963 vinse agli Oscar come miglior film straniero e per i costumi, sempre di Piero Gherardi. Se il palazzo delle terme ispirate a quelle di Chianciano, frequentate regolarmente dal regista, venne ricostruito in un bosco vicino Roma, alcune scene sono state fisicamente girate nel padiglione regina delle Terme Tamerici di Montecatini.
Darling (1965) - Premiata agli Oscar attrice una splendida Julie Christie, insieme ai costumi di Julie Harris e alla miglior sceneggiatura originale di Frederic Raphael. Le scene toscane sono quelle nella sontuosa Villa Medicea di Poggio a Caiano.
Romeo e Giulietta (1968) - L'adattamento della tragedia shakespeariana firmato da Franco Zeffirelli. Due premi Oscar: per la fotografia di Pasqualino De Santis e per i costumi di Danilo Donati. Della Toscana si vede il Palazzo Piccolomini di Pienza.
Amadeus (1984) - La storia del'odio di Antonio Salieri, musicista della corte viennese, nei confronti di Mozart, che spopolò agli Oscar del 1984, con ben 8 statuette, comprese quelle per miglior film, miglior regia, e miglior attore protagonista a F. Murray Abraham. Tra le scene quelle girate sul Monte Argentario, nel grossetano.
Camera con vista (1986) - L'adattamento cinematografico firmato dal regista James Ivory dell’omonimo romanzo di E.M. Forster, ambientato nella Firenze tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novevento. Oltre a panorami mozzafiato sulla città e i Lungarni, s'intravedono anche i prati di Fiesole. La pellicola vinse 3 statuette: migliore sceneggiatura non originale, migliore scenografia e migliori costumi.
Il paziente Inglese (1996) - La macchina da presa di Anthony Minghella ha ripreso molte location toscane, tra cui Viareggio, Forte dei Marmi, Massarosa e Ripafratta. Una dei più più premiati agli Academy Awards, dove fu premiato come miglior film, migliore regia, miglior attrice non protagonista a Juliette Binoche, migliore fotografia, migliore scenografia, costumi, montaggio, miglior sonoro e colonna sonora drammatica.
La vita è bella (1997) - La più grande vittoria agli Oscar per la Toscana, Roberto Benigni, regista e protagonista, premiato come miglior film straniero, miglior attore protagonista - con l'iconica scena di Sophia Loren che lo chiama raggiante sul palco - e migliore colonna sonora a Nicola Piovani. La maggior parte delle scene sono state girate nella provincia di Arezzo, ma anche a Castiglion Fiorentino, il teatro Signorelli di Cortona e Villa Masini di Montevarchi.
Il gladiatore (2003) - Per il suo colossal, Ridley Scott scelse le dolci colline della Val d'Orcia, tra San Quirico d’Orcia e Pienza, precisamente a Terrapille, set della celebre scena dei campi elisi. Il film portò a casa 5 premi Oscar: miglior film, miglior attore protagonista a Russell Crowe, costumi, effetti speciali e miglior sonoro.
Espiazione (2008) - Di questo film made in Tuscany è la colonna sonora, opera del compositore pisano Dario Marianelli, candidato anche per Orgoglio e pregiudizio nel 2006 e Anna Karenina del 2013.
La grande bellezza (2013) - Se nel capolavoro di Paolo Sorrentino, vincitore come miglior film straniero nel 2013, la protagonista è chiaramente Roma, gli spettatori più attenti avranno sicuramente riconosciuto il faro di Capel Rosso dell'Isola del Giglio, dove si reca il protagonista Jep Gambardella, interpretato da Toni Servillo.
Una citazione d'onore va al costumista fiorentino Massimo Cantini Parrini, di recente nominato a ben due premi Oscar: nel 2021 per il Pinocchio di Roberto Benigni e nel 2022 per Cyrano con protagonista Peter Dinklage, alias Tyrion Lannister nella serie Il Trono di Spade (clicca qui per leggere la nostra intervista a Massimo Cantini Parrini). E al già menzionato Alfonso Cuarón, che ha scelto Pietrasanta come sua casa (clicca qui per la nostra intervista al regista premio Oscar), vincitore con Gravity nel 2014 (7 statuette in tutto), e con Roma, nel 2019, miglior regia, miglior film straniero e miglior fotografia.