The go-to restaurants. I ristoranti da non perdere Firenze, il libro per scoprire il ristorante perfetto per te
49 indirizzi del gusto selezionati dal critico gastronomico Davide Paolini
Informale o ricercato, tradizionale o gourmet, ideale per una cena per due oppure con un gruppo di amici... Firenze offre ristoranti per ogni gusto e occasione, ma per scoprire quello perfetto per te, con la garanzia di una firma d’eccezione, il libro da non farsi scappare è The go-to restaurants. I ristoranti da non perdere Firenze.

Un viaggio tra i sapori di Firenze, attraverso lo sguardo, e il palato, di Davide Paolini, critico gastronomico e inventore di importanti manifestazioni tra cui Taste, da tutti conosciuto come il ‘gastronauta’.

I suoi 49 ristoranti preferiti, che non devono mancare in una visita a Firenze, i piatti che ama ordinare, quel dettaglio o caratteristica che rende ognuno di questi ristoranti unici, che solo un esperto più scorgere e notare, ma che poi fa la differenza per chi si siede a tavola.

Edito da Gruppo Editoriale e in vendita nelle migliori librerie di Firenze e d’Italia, oltre che sul sito gruppoeditoriale.com e nei più importanti bookshop online, The go-to restaurants. I ristoranti da non perdere Firenze, nelle sue 224 pagine in doppia lingua (italiano-inglese), svela questi luoghi del gusto raccontandone le cornici, l’atmosfera, lo stile in cucina e i piatti assolutamente da provare abbinati al vino perfetto per loro, attraverso le parole di Davide Paolini e più di 200 immagini realizzate, appositamente per il libro, da Andrea Dughetti.

Un volume da collezione, nella sua elegante veste, ma soprattutto da vivere e scoprire, prezioso vademecum per chi vuol pranzare o cenare a Firenze.

Un’irresistibile carrellata di sapori e profumi, dalle piccole enoteche ai grandi ristoranti gourmet, passando dalle trattorie tradizionali che riportano alla mente i pranzi in famiglia della domenica, a quelle innovative, che stupiscono per ambienti e proposte. Ristoranti dove, come spiega Davide Paolini, la semplicità apparente è in realtà tecnica e conoscenza della materia prima e dove la creatività c’è, ma non è mai fine a sé stessa.