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Teresa Favi

8 Giugno 2016

The bridge of love by LuisaViaRoma

Un’opera d’arte sull'Arno e un progetto a sostegno dei rifugiati, LuisaViaRoma con Bianca Balti

Andrea Panconesi, fiorentino doc, è il patron di LuisaViaRoma, uno dei concept store più accreditati d’Europa, diventato da anni anche il più importante e-commerce di moda di lusso nel mondo. Dal 2010 LuisaViaRoma sensibile alla comunicazione trasversale promuove la sperimentazione e la sinergia armoniosa tra arte, moda, musica e design, con l’evento Firenze4Ever che in sei anni e dodici edizione ha coinvolto un numero impressionante di blogger, fotografi, musicisti, artisti, esperti di web e social, fashion editor, celebrity e star provenienti da ogni parte del globo.

Per la nuova, 13° edizione, LuisaViaRoma ha allestito un magnifico ponte sull’Arno, The bridge of love, progettato dall’architetto Claudio Nardi. Clou dell’evento l’Underwater love party, cena di gala benefica ha aperto la settimana della moda di Pitti Uomo, con Bianca Balti ospite d’eccezione, e il progetto Everything Starts With a Hug lanciato da LuisaViaRoma a supporto dei rifugiati, che prevede l’accoglienza, la formazione e l’occupazione dei migranti in aziende di diversi settori.
“Il progetto è nato pensando che 50 anni fa giovani da tutto il mondo vennero in soccorso di Firenze e del suo patrimonio durante l’alluvione”, spiega Andrea Panconesi, patron di LuisaViaRoma.

Un bel cambio di prospettiva rispetto alle precedenti edizioni di Firenze4Ever. Cosa è successo?
L’emergenza rifugiati è la sfida che la nostra generazione è tenuta ad affrontare. LuisaViaRoma propone un progetto per dare una risposta e una speranza, un ponte che porta al futuro per trasformare la paura in “amore liquido”.

Un’operazione empatica, ingredienti sensazionali e obiettivi molto alti. Fin dove può arrivare la moda?
La moda è un linguaggio universale, come lo è la musica e l’arte contemporanea, e può arrivare ovunque.

Come affronterete in concreto il supporto dei rifugiati?
Le aziende private coinvolte nel progetto si impegnano a versare un contributo sulla base del loro fatturato annuo, a individuare i professionisti all’interno della propria struttura per organizzare corsi di formazione e ad assumere un certo numero di migranti che abbiano partecipato alla formazione. Il tutto coordinato dall’esperienza di chi ha dimostrato di saper accogliere e formare migliaia di giovani. Mi riferisco a una scuola di alta formazione come la Elis di Roma costituita da Pio XII e che opera da oltre cinquant’anni per dare un futuro ai ragazzi di borgata romani che altrimenti sarebbero abbandonati a loro stessi. Si tratterebbe quindi di replicare dieci, cento volte questa realtà per accogliere, formare e avviare ad un lavoro migliaia di immigrati.

Il suo background, peraltro prestigioso, è la moda. Per essere un prodotto desiderabile la moda ha più bisogno oggi di artigianato, creatività, sostenibilità o filosofia?
Di tutto questo e di tanta passione.

Da imprenditore del più importante e-commerce di moda di lusso nel mondo e del concept store di Firenze, tra i più referenziati d’Europa, qual è il primo input che dà ai suoi collaboratori?
Di amare il proprio lavoro.

Qual è la cosa più entusiasmante che le è capitata di fare nel suo lavoro?
Quello che farò domani. 

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