Teatro della Pergola: gli spettacoli da non perdere a aprile
Stefano Accorsi, Ferzan Ozpetek, Amos Gitai tra i grandi protagonisti della primavera a teatro
Il Teatro della Pergola presenta un calendario di spettacoli da non perdere anche a marzo e aprile. Ecco il programma:
Dal 22 marzo al 3 aprile, Ferzan Özpetek porta a teatro le sue Mine vaganti. Sentimenti, malinconie, risate, immutate dal cinema al teatro. Ferzan Ozpetek firma la sua prima regia teatrale mettendo in scena l’adattamento di uno dei suoi pluripremiati film (numerosi David di Donatello, Nastri d’Argento, Globi d’Oro).
Il 28 marzo, Ferzan Özpetek torna alla Pergola con il suo one man show Ferzaneide – Sono ia! È l’occasione speciale per ascoltare e vedere dal vivo uno dei registi più amati in Italia e scoprire quelle che erano delle intuizioni emerse dai suoi film: la generosità di dettagli e la libertà di pensiero non comune.
Özpetek racconta la sua carriera, certo, ma anche i sentimenti più importanti della sua vita: l’amore, l’amicizia, lo stupore davanti al bello e la voglia di essere felice.
Dal 5 al 10 aprile, Stefano Accorsi debutta in AZUL - Gioia, Furia, Fede y Eterno Amor scritto e diretto da Daniele Finzi Pasca. Uno spettacolo sospeso fra sogno e semplicità, fra amicizia, ironia, fragilità, passione, tifo, musica e colori. In una città in cui il gioco del pallone è febbre, amore e passione, quattro amici fanno i conti con le loro rispettive vite e, facendo affiorare ricordi, provano a ricostruire una serenità andata a pezzi. Nella loro semplicità, ad accomunarli è la passione folle per la squadra del cuore e infanzie fiabesche. Sono fatti di materia semplice come il pane, ma la domenica, allo stadio si fanno travolgere da una furia che ogni volta li spazza e li sconquassa.
Il 13 e il 14 aprile, Amos Gitai è il regista di Exils Interieurs. Spettacolo in francese, italiano e tedesco, con sottotitoli in italiano. Un dialogo immaginario tra Thomas Mann e Hermann Hesse, Rosa Luxemburg, Albert Camus, Antonio Gramsci, sul tema della posizione dell’artista (quando si trova) di fronte all’oppressione. Quando un artista prende posizione contro un regime autoritario, quali sono le conseguenze per la sua vita e il suo lavoro? Exils intérieurs risponde a queste e ad altre domande combinando brani musicali, proiezioni di film di Amos Gitai come Berlin-Jerusalem, Kippour, Lullaby To My Father, Promised Land, Tsili e lettura testi a cura di Natalie Dessay, Pippo Delbono, Jerome Kircher, Markus Gertken, Hans-Peter Cloos, Talia Di Vries.
Dal 19 al 24 aprile, Gabriele Lavia affronta le favole di Oscar Wilde, una lettura come solo un grande maestro del teatro può presentare a un pubblico che è rimasto lontano dalle sale teatrali forse troppo tempo. La grande voglia di teatro e di partecipazione riporta l’attenzione degli spettatori all’attenzione al presente, attraverso la genialità di Wilde. Lavia sapientemente ricerca in questi testi il pretesto per abbandonarci all’ascolto
di storie fantastiche, che alludono alle contraddizioni di una moralità che condiziona spesso la nostra vita.
Il 21 e 23 aprile, Ionesco Suite. Un tributo all’anti-azione del teatro dell’assurdo, al rifiuto della trama, all’uso del colpo di scena adoperato non per far avanzare l’intreccio ma per stupire lo spettatore, per concedergli una risata, riscattarlo dalla tensione. Ionesco Suite è un mosaico di frammenti dell’assurdo, estratti da sei testi del teatro di Ionesco, dai più classici come La Cantatrice Calva e La Lezione fino a testi meno noti, come Jacques ovvero la sottomissione, Delirio a due, Come preparare un uovo sodo, Esercizi di conversazione e dizione in francese per studenti americani.
Il 22 e 24 aprile, Six Personnages en quête d'auteur. Quando un attore è veritiero? Quando è artificiale? E il regista, a che punto è sincero il suo metodo artistico? Sono domande che Pirandello affronta nei Sei personaggi in cerca d’autoree che anche Demarcy-Mota e i suoi attori si sono posti: il tema del rapporto tra finzione e realtà ha effetto a vari livelli. Fin da piccolo, Emmanuel Demarcy-Mota è stato molto affascinato dal lavoro di Pirandello, che lo ispira ancora e ancora. Nei Sei personaggi sfida l’impossibilità del teatro in modo molto concreto. Richiama l’attenzione sull’incongruenza tra illusione e realtà.
Dal 26 al 30 aprile, Luca De Fusco propone La locandiera di Carlo Goldoni al Teatro Goldoni di Firenze. Una Locandiera goldoniana ambientata negli anni ’50, dinamica, curata e originale. C’è un’analogia tra la freschezza e l’ottimismo della nascente borghesia italiana del ’700 e quello della borghesia italiana degli inizi del boom economico del secolo scorso. La trasposizione rivitalizza il testo di Goldoni e ne dimostra l’eternità. Si innescano musica e canzoni nello spettacolo: al centro di una locanda super stilizzata c’è un jukebox e proprio la musica è il filo sottile che lega Mirandolina e Fabrizio.
Dal 3 all'8 maggio, Glauco Mauri e Roberto Sturno sono gli interpreti de Il canto dell’usignolo da William Shakespeare.