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tefano Accorsi as the Italian genius Guglielmo Marconi (ph. Kicca Tommasi courtesy Stand by me)

text Matteo Parigi Bini

19 Luglio 2024

Stefano Accorsi, il ‘suo’ Guglielmo Marconi e i nuovi progetti

La nostra intervista al grande attore

“È stato un enfant prodige della scienza e della tecnologia e un uomo di affari molto capace. Una vita incredibile che in pochi conoscono e che io stesso ho scoperto grazie a questa serie.” A parlare è Stefano Accorsi. Lo incontriamo per farci raccontare del ‘suo’ Guglielmo Marconi, che ha interpretato nella nuova serie (Marconi - L’uomo che ha connesso il mondo), uscita nell’anno in cui ricorrono i 150 anni dalla nascita del grande scienziato e ora su RaiPlay.

Forte dei Marmi made in Versilia (Watch: Omega - ph. Annalisa Flori)

Marconi, un genio italiano, bolognese come te. Cosa hai provato all’idea di interpretare un personaggio così importante?

Credo che il suo essere emiliano gli abbia dato la capacità di trasformare i sogni in realtà. Mi sono però reso conto che, come in molti, non conoscevo così bene la figura di Marconi. Come tanti dei grandi della storia, può sembrare un personaggio datato, quasi ‘polveroso’. Io stesso ho avuto questo pensiero inizialmente, una sensazione che è stata spazzata via fin dalle prime letture che ho fatto per approfondire il personaggio.

Cosa hai scoperto di Marconi?

Sua madre è stata fondamentale, anche per le sue origini irlandesi, cosa che sicuramente lo ha facilitato a depositare il suo brevetto in Inghilterra, quando qui in Italia ancora non l’avevano preso sul serio, ma era un talento eccezionale e un businessman lungimirante, che, sempre in quegli anni, e quindi poco più che ventenne, fondò la sua compagnia. Era uno degli uomini più famosi del mondo. Dopotutto, come sottolinea il sottotitolo della serie, è stato ‘l’uomo che ha connesso il mondo’, dando la possibilità a tutti di comunicare senza le ingenti spese della tecnologia dell’epoca.

Cosa ti ha affascinato di più del Marconi inventore e del Marconi uomo?

Dell’inventore, il mix di grande competenza scientifica e intuito che lo ha contraddistinto fin da giovanissimo. Quando aveva un’intuizione, prima si documentava, poi cominciava a provare e sperimentando capiva, ad esempio, come condurre il segnale da un punto all’altro della stessa sala, poi da un angolo all’altro del giardino, poi di là dalla collina e poi addirittura oltreoceano. Del Marconi come persona, ho avuto l’impressione di un essere umano abbastanza solitario. Molto sociale da un certo punto di vista - era anche un uomo delle Istituzioni - però, con una solitudine di fondo. Anche la scelta di vivere con la sua famiglia a bordo di uno yacht, l’Elettra, era un modo per stare con i suoi affetti, ma di fatto isolati, come se abitassero su una piccola isola.

Stefano Accorsi nei panni del genio italiano Guglielmo Marconi (ph. Kicca Tommasi courtesy Stand by me)

Una vita comunque avventurosa, che nel film diventa una vera e propria spy story.

Sicuramente ha avuto una vita movimentata. A un certo punto il regime controllava ogni suo movimento, perché gli aveva commissionato ‘il raggio della morte’. Cosa che ha fatto tanto parlare dei suoi rapporti con Mussolini, che però, come in pochi sanno, si sono guastati strada facendo. Anche perché Marconi era contrario all’idea che l’Italia entrasse in guerra, sia perché era cattolico, sia perché la sua azienda principale si trovava in Inghilterra, per cui non voleva che i due paesi diventassero nemici.

Sei il direttore artistico di Planetaria, uno ‘spettacolo’ nato per sensibilizzare e informare il pubblico sul clima e climate change...

L’abbiamo definito un ‘festival’. Un festival di tre giorni organizzato nel weekend per coinvolgere anche i bambini e le famiglie, con un’impostazione scientifica ma in più quel fattore di empatia e coinvolgimento che è proprio del teatro. Molto belli sono stati gli spettacoli dove abbiamo esplorato un futuro nel quale l’umanità ha tenuto conto delle indicazioni degli scienziati, ribaltando quindi il punto di vista più comune che parla invece di catastrofi. Oltre all’appuntamento annuale, Planetaria vivrà tutto l’anno grazie a una versione ‘semplificata’ che porteremo nei teatri di tutta Italia.

Planetaria al Teatro della Pergola

Dal punto di vista artistico che cosa sta facendo Stefano Accorsi?

In uscita su Netflix c’è Il treno dei bambini di Cristina Comencini, che, come il romanzo omonimo da cui è tratto, parla di una storia vera davvero intensa, quella di migliaia e migliaia di bambini di Napoli, che nel Dopoguerra furono affidati a famiglie dell’Emilia Romagna, dove c’era un po’ più di benessere, trovandosi così ad avere due famiglie. Nel 2025 uscirà la seconda stagione di The Bad Guy, dove interpreto un nuovo personaggio di cui per ora non posso svelare tanto. Ho poi appena finito le riprese di Una figlia di Ivano Di Matteo, uno dei pochissimi registi che gira ancora in pellicola, 35 mm, un’esperienza, anzi, un’emozione, che avevo quasi dimenticato. Un film drammatico sul quale però abbiamo anche molto riso. Un po’ per esorcizzare, un po’ perché, a volte, ridere è la rincorsa che ti serve per entrare in un dramma senza farsi annichilire dal dolore.

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