Silenzio...Un tour fra i monasteri in Toscana
Tre luoghi per l’anima ma non solo: qui c’è arte, storia, spiritualità. Per ritrovare un po’ di sè
La Toscana è ricca di centri di spiritualità: luoghi di riflessione e preghiera punteggiano il territorio. Molti sono a contatto con il pulsare della vita, altri sono quasi sperduti sui monti, quasi a ricercare un contatto più vicino all’infinito. Ne abbiamo scelti alcuni, esempi da visitare non solo per la spiritualità, la storia, l’arte e la cultura, ma anche da poter vivere per coglierne gli aspetti più intimi e profondi. E non solo i monasteri quelli legati alla tradizione cattolica ma anche quei centri che ospitano altre religioni che in Toscana hanno radicato la loro fede e la loro cultura.
L’Abbazia benedettina di Vallombrosa, fondata da san Giovanni Gualberto nel 1036, si erge alle pendici del Pratomagno, tra il Casentino e il Valdarno, a 37 km da Firenze. Il monastero è imponente, ricchissimo delle opere d’arte che si sono accumulate nei secoli ed è caratterizzato dalla chiesa romanica, dal chiostro centrale, dalla biblioteca e dai tanti ambienti di lavoro e di riposo. I monaci hanno attivato un centro di spiritualità e di cultura religiosa aperto a tutti.
A pochi chilometri dal Mare Tirreno, alle spalle di Castiglioncello, a Pomaia sulle colline di Santa Luce, è in piena attività un centro di buddhismo tibetano di tradizione mahayana: l’Istituto Lama Tzong Khapa. L’attività si svolge in una villa in campagna dove alla fine degli anni ’70 maestri tibetani e monaci occidentali iniziarono a tenere brevi corsi di Dharma (insegnamenti del Buddha). Divenuto scuola internazionale per gli studi e la pratica del buddhismo, fin dal 1983 l’Istituto ha attratto persone di ogni età e nazionalità, desiderose di approfondire la conoscenza della propria totalità interiore.
Oggi l’Istituto accoglie ospiti per seguire corsi di filosofia, psicologia e mediazione, o semplicemente per trascorrere un periodo di tranquillità per favorire la ricerca interiore.
Nella spettacolarità delle crete senesi in comune di Asciano, eterea fra gli strapiombi di tufo, si erge l’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore, nata per iniziativa di Bernardo Tolomei (1272-1348), quale centro spirituale della famiglia Olivetana.
Un complesso monastico di grande spessore architettonico, fra i quali notevoli sono la chiesa con pianta a croce latina a un’unica navata, il museo che raccoglie le testimonianze artistiche dell’archicenobio e delle chiese della diocesi olivetana. Il Chiostro Grande è la meraviglia di Monte Oliveto Maggiore, con i 35 grandi affreschi raffiguranti la vita di San Benedetto e dipinti prima da Luca Signorelli (nel 1495) e poi da Antonio Bazzi detto il Sodoma (nel 1505). L’abbazia è aperta all’ospitalità secondo la tradizione benedettina per offrire un ristoro fisico e spirituale. La foresteria dispone di 40 stanze.