Segnali incoraggianti per il futuro del turismo
Domenico Colella, GM degli hotel The Westin Excelsior Florence e The St. Regis Florence, ci racconta la sua visione sulla ripresa del settore dell'ospitalità
Per il turismo è ora di preparasi per l'estate. Nonostante lo stop per Pasqua e le difficoltà ancora da affrontare, il turismo italiano non si arrende e anzi cavalca l'onda di quelli che sembrano essere promettenti segnali di ripresa del settore, che, per quanto riguarda Firenze e la Toscana, già si sono percepiti nei periodi in cui siamo stati in zona gialla. Tra le iniziative più cruciali del momento le vaccinazioni a tutti coloro che sono a contatto con il pubblico, green pass che dimostrino l'avvenuta vaccinazione o il tampone negativo.
Ne parliamo con Domenico Colella, General Manager di due esclusivi hotel fiorentini, The Westin Excelsior Florence e The St. Regis Florence.
Come sta andando dal punto di vista del flusso turistico questo inizio del 2021 e cosa vi aspettate per i prossimi mesi?
The Westin Excelsior Florence, in seguito alla riapertura dopo il lockdown totale dell’anno scorso, è sempre rimasto aperto e il nostro impegno è quello di continuare a rappresentare uno dei simboli dell’ospitalità fiorentina anche in condizioni eccezionali come quelle che stiamo vivendo.
Naturalmente gli “Stop and Go” continui, dovuti ai passaggi di colore tra zone ed al succedersi delle disposizioni governative, rendono l’operatività molto complicata. Purtroppo l’estensione delle restrizioni fino al periodo di Pasqua fa venir meno un momento importante per il rilancio turistico che dovrà essere rimandato. Ci sono, tuttavia, segnali incoraggianti per il futuro: nei mesi trascorsi si è percepito chiaro il desiderio di visitare Firenze. Nei periodi in cui le condizioni lo consentivano la città si è rianimata vedendo arrivare molti visitatori. Noi abbiamo ricevuto e continuiamo a ricevere chiamate dai nostri clienti che non vedono l’ora di ritornare. La campagna vaccinale in corso fa intravedere l’uscita dalla crisi, ci auguriamo tutti che proceda velocemente e che presto possa consentire la ripresa dei viaggi nazionali e internazionali.
Personalmente sono fiducioso che, non appena le condizioni lo consentiranno, vedremo il ritorno sostenuto dei flussi turistici. La bellezza e la ricchezza culturale di Firenze fanno sì che sia tra le mete preferite per i viaggiatori, e noi saremo pronti a dare loro il benvenuto.
Che tipo di clientela avete ospitato al The Westin Excelsior Florence?
Grazie al turismo locale, pur con percentuali di occupazione delle camere non elevatissime, siamo riusciti a mantenere una sufficiente continuità e quando le restrizioni l’hanno consentito abbiamo ospitato molti fiorentini e toscani anche solo per un pranzo al nostro rooftop bar and restaurant Sesto On Arno con vista mozzafiato sulla città e sui colli fiorentini. Purtroppo, come prevedibile, il passaggio della Toscana in zona arancione ha ulteriormente abbassato l’occupazione. Abbiamo tuttavia ancora la presenza di alcuni affezionati ospiti che arrivano a Firenze per motivi di lavoro e scelgono The Westin Excelsior Florence.
Firenze deve creare un nuovo “modello turistico”? Se sì, come dovrebbe essere?
La scorsa estate e nei mesi in cui era consentito muoversi sono stati molti coloro che non volevano perdere l’opportunità per visitare la città in un contesto unico e, forse, irripetibile. Decisamente nell’ultimo periodo, pur delicato e complicato, abbiamo conosciuto un turismo di grande qualità che sarebbe opportuno continuare a coltivare anche in futuro.
Tra quanto prevede si possa tornare ai flussi pre-pandemia?
È difficile prevedere una data certa, ma ci sono segnali incoraggianti provenienti da paesi quali il Regno Unito, gli Stati Uniti, la Cina dove la campagna vaccinale sto procedendo a ritmi serrati. Ci auguriamo che anche l’Europa possa recuperare presto in questo senso.
Anche l’Europa sta pensando al patentino vaccinale (sostituibile eventualmente con una certificazione di immunità o di tampone negativo) per poter viaggiare. Lei cosa ne pensa?
Crediamo che le vaccinazioni potranno giocare un ruolo cruciale nel tutelare la salute pubblica, che consentirà alle persone di tornare a viaggiare. I vaccini sono solo una parte del puzzle e dovrebbero essere associati ai tamponi, al corretto uso delle mascherine, al rispetto del distanziamento interpersonale e all’osservanza dei protocolli di igiene. Le vaccinazioni non solo aiuteranno a frenare la diffusione del virus, ma aiuteranno a ricostruire la fiducia dei consumatori nel comparto turistico. Attualmente, i paesi di tutto il mondo sono alle prese con il modo in cui i registri delle vaccinazioni possano e debbano essere utilizzati nel corso della ripresa dei viaggi. Con la campagna vaccinale ancora agli inizi, riteniamo che sia prematuro prendere una posizione sul concetto di passaporto sanitario. Tuttavia, ci auguriamo che i governi riescano a collaborare tra loro e con il settore privato attuando protocolli di vaccinazione e test in modo che gli standard messi in atto siano coerenti e rafforzino la fiducia nei viaggi.