Risplendono di nuovo le lunette del Chiostro Grande di Santa Maria Novella
Un'opera di alto valore artistico, nel chiostro più grande della città
II Chiostro grande, edificato dal 1340 al 1360, fa parte del convento di Santa Maria Novella ed è il più grande chiostro della città.
Negli anni 1562-1592 l'architetto Giulio Parigi, su committenza di Eleonora da Toledo, moglie del Granduca Cosimo I, procedette alla decorazione ad affresco commissionando i lavori a vari artisti dell'epoca come Bernardino Poccetti, Santi di Tito, Ludovico Cigoli e Alessandro Allori.
Nel secolo XVIII il Chiostro venne risistemato per quanto riguarda gli elementi lapidei e alcune lunette rimaste vuote vennero dipinte. Il ciclo di affreschi, che si dispiega in 52 lunette, è considerato uno degli esempi più rappresentativi della pittura della Controriforma per l’ampiezza, il programma iconografico e la chiarezza didascalica delle storie. E’ incentrato sulla vita di San Domenico e altri santi domenicani. Nelle campate angolari sono raffigurate scene della vita di Cristo.
L'alluvione di Firenze nel 1966 causò danni notevoli di conservazione alle pitture.
Ma oggi le sei lunette contenute nel lato est del Chiostro grande di Santa Maria Novella, inclusi i cinque ritratti di monaci domenicani situati nella volta a crociera sotto i capitelli presenti tra le lunette, e la prima lunetta d’angolo del lato sud, sono state restaurate e hanno ora una nuova illuminazione.