Riapre la Galleria dell'Accademia
Un percorso espositivo che vi sorprenderà in attesa della fine dei lavori prevista per luglio
Riapre la Galleria dell' Accademia dopo un lungo periodo di chiusura che ha visto il museo impegnato in grandi cantieri di ristrutturazione e durante in quale sono state movimentate oltre 600 opere.
Ad accogliere i visitatori un percorso espositivo rivoluzionato anche se temporaneo: è intanto visibile la sezione dedicata agli Strumenti Musicali, un vero gioiello che raccoglie rari pezzi unici, e che è ora collegata direttamente, tramite un nuovo varco, alle sale delle mostre temporanee, ambienti dove sarà possibile immergersi nella magia del Rinascimento, grazie ai dipinti che arrivano dalla Sala del Colosso. Entrando verso la Tribuna, dove campeggia il David, il visitatore sarà accompagnato, nel cammino tra I Prigioni di Michelangelo, dai gessi di Lorenzo Bartolini, solitamente conservati nella Gipsoteca.
La Gipsoteca infatti - che ricrea idealmente lo studio di Lorenzo Bartolini, uno dei più importanti scultori italiani a cavallo fra il Sette e l'Ottocento - ospita normalmente circa 450 opere abitualmente poco visibili perché posti su alte mensole. Tutti questi busti si ora ritrovano raggruppati per aree tematiche e posti ad altezza uomo lungo il corridoio che accoglie I Prigioni. Questa nuova visione consente di avere uno spaccato della moda dell’epoca, dalle acconciature agli abbigliamenti.
Negli ambienti delle ex-Fiorentine, solitamente destinati alle esposizioni temporanee, sono adesso collocati i dipinti che si trovavano nella Sala del Colosso, ancora chiusa per i lavori. Una raccolta straordinaria di pittura fiorentina del Quattrocento e del primo Cinquecento che, in questa sistemazione, grazie anche ad una illuminazione più accurata, riacquista tutta la sua preziosità. Pensiamo, per esempio, alla Tebaide, di Paolo Uccello, alla meraviglia del cosìdetto Cassone Adimari dello Scheggia, fratello del ben più celebre Masaccio; poi Sandro Botticelli, con la Pala del Trebbio, ma anche Domenico Ghirlandaio, Lorenzo di Credi, Jacopo del Sellaio, Filippino Lippi e Mariotto Albertinelli.
Questo allestimento è finalizzato al periodo di durata dei diversi cantieri che interessano sia la Gipsoteca che la Sala del Colosso come le sale Bizantine e il primo piano. Da giugno in poi ci saranno aperture e cambiamenti continui, che ci condurranno alla fine dei lavori prevista per luglio