Paolo Poli, Direttore Generale e AD dell’Autodromo del Mugello Circuit
In occasione del ritorno del MotoGP del Mugello, vi proponiamo la nostra ultima intervista ad una voce chiave
È uno dei circuiti più belli del mondo, costruito quasi in maniera naturale tra i saliscendi delle dolci colline del Mugello che lo racchiudono.
Dietro questo successo, oltre a tutto il team del Circuito e alle istituzioni, c’è Paolo Poli, uomo di riferimento di Ferrari, proprietaria dell’Autodromo, e dal 2009 direttore generale e AD del Mugello Circuit. Sotto la sua guida il circuito di Scarperia, a soli 30 chilometri da Firenze, è stato completamente aggiornato e dotato delle migliori infrastrutture esistenti, che lo hanno fatto entrare nel regno della F1.
Dalla prima gara automobilistica di velocità nel 1914, passando per la costruzione del circuito negli anni ’70, fino ad oggi. Ci racconti la storia di questo binomio attraverso i suoi personaggi?
Prima di tutto è necessario capire perché nella prima decade del ‘900 l’Automobile Club di Firenze arrivò a questa decisione: l’obiettivo, fu quello di organizzare una gara difficile e selettiva che andasse oltre la Coppa della Consuma che si correva dal 1904. Così venne disegnato un tracciato fra colline, salite, tornanti, da percorrere senza tirare mai il fiato. Questa la cornice nella quale nasce una gara che diventerà famosa, e scriverà alcune delle più belle pagine dell’automobilismo sportivo. Insomma, il destino del Mugello era già scritto e sarebbe stato nella velocità. Dopo la pausa del primo conflitto mondiale il Circuito del Mugello, questo il nome assunto, è diventato teatro di epiche sfide fra i piloti più acclamati: negli anni ’20 da Campari a Maserati, a Enzo Ferrari, Brilli-Peri, Biondetti. Poi, nell’unica edizione disputata negli anni ’50, nel 1955, Cabianca, Maglioli, Valenzano, Musso, Maria Teresa de Filippis, prima pilota al mondo a partecipare a una GP di F1. Nelle ultime sette edizioni, (1964-1970) al top per performance e pubblico, Scarfiotti, Vaccarella, Giunti, Siffert, Merzario, Vaccarella, Nanni Galli. Con il 1974, l’apertura a Scarperia del circuito permanente e l’arrivo delle competizioni internazionali a due e quattro ruote, inizia il capitolo attuale del circuito che ha nel 1988 una tappa fondamentale con l’acquisto da parte di Ferrari. I grandi lavori di ammodernamento, la nuova inaugurazione del 1991 e poi un upgrade continuo di innovazione.
Mugello Circuit è da anni il circuito di Moto GP più famoso e apprezzato nel mondo dai piloti e dagli esperti del settore. Qual è la tua soddisfazione più grande nel vederlo teatro spettacolare del GP di F1?
La F1 rappresenta l’Olimpo del motorsport e ospitare e organizzare una gara rappresenta una grande opportunità e insieme una grande sfida.
Costruito nel 1974 il circuito di Scarperia è famoso per le sue curve ‘spinte’ e i suoi 50 metri di dislivello. Ci porti alla scoperta dei punti più spettacolari e difficili che i piloti di F1 affrontano durante la gara?
Il Mugello è una pista tecnica, difficile, un unicum perché non sono mai state apportate modifiche al layout del tracciato. Un punto topico è già rappresentato dalla prima curva dopo il rettilineo principale, la San Donato, ma l’essenza stessa del Mugello è rappresentata dal tratto tra Casanova-Savelli e le due Arrabbiate, definito dagli stessi piloti, uno dei capolavori tra tutti i circuiti del mondo.
Qual è l’aneddoto che più di altri racconta il legame tra il Mugello Circuit e Ferrari?
Io credo si debba più che ad aneddoti riferirsi alle persone che hanno giocato un ruolo in questo passaggio. E la figura che incarna il trait d’union fra i due momenti della storia dell’autodromo non può che essere Remo Cattini. Remo Cattini arrivò in Mugello nella prima metà degli anni ’70 quando Aci Firenze lo incaricò di inaugurare - ma soprattutto dirigere - il circuito permanente che stava nascendo alle porte di Scarperia. Con l’acquisto della Ferrari, Cattini è rimasto come consulente fino al 1995. La sua esperienza e professionalità sono state un punto di riferimento per tanti che nel mondo del motorismo italiano e internazionale hanno intrecciato parte della propria vita con lui. Come l’ex Team Principal della Ferrari, Stefano Domenicali, che nella prima metà degli anni ’90 è stato Direttore di gara internazionale al Mugello. Remo è la persona che più di ogni altro mi ha sostenuto, consigliato fin da quando, poco più che ventenne, ho iniziato la mia esperienza professionale per Ferrari presso il circuito. La sua vicinanza è stata fondamentale per la crescita dell’autodromo.
Il Gran Premio della Toscana sarà l’occasione per molti di conoscere questo bellissimo territorio. Ci racconti il tuo Mugello?
Il territorio del Mugello è una perla incastonata in una regione ricca di storia, di arte, di cultura e l’autodromo, di proprietà della Ferrari, è un gioiello che fa parte di questa terra. Mi auguro che questa terra, dove sono nato e dove svolgo la mia attività, possa diventare, grazie alla visibilità mondiale legata al GP di F1, una delle destinazioni fra le più ricercate dei prossimi anni. Gli elementi di un successo, in questo senso, ci sono tutti. La vicinanza con Firenze e l’essere parte integrante della Toscana rappresentano un grande valore aggiunto per il territorio e la disputa del Gran Premio può rappresentare davvero un momento di svolta.