Neri Torrigiani ci racconta l'universo di Artigianato e Palazzo. XXVI Edizione
Dal 17 Settembre 2020 al 20 Settembre, nel Giardino Corsini di Firenze, per incontrare le eccellenze di un meraviglioso artigianato artistico
Dal 17 al 20 settembre 2020 La XXVI edizione di ARTIGIANATO E PALAZZO botteghe artigiane e loro committenze porterà a Firenze, nel seicentesco Giardino Corsini, una nuova selezione di oltre 90 testimoni della più alta tradizione artigiana con un importante focus sulle generazioni emergenti, in un percorso tra ceramisti, molatori del vetro, sbalzatori dell’argento e orafi, intagliatori, restauratori, liutai, sarti, intarsiatori di pietre dure e legno, intrecciatori della paglia, designer e molto altro.
Un’offerta selezionata e diversificata - quella promossa dall’Associazione culturale Giardino Corsini da un progetto di Giorgiana Corsini e Neri Torrigiani.
In esclusiva per firenzemadeintuscany.com è proprio Neri Torrigiani a raccontarci l'universo di Artigianato e Palazzo 2020.
Un’edizione speciale questa di Artigianato e Palazzo, che rinasce come la città, come siete riusciti a mantenere viva questa manifestazione?
Mi piace iniziare l'intervista con questa domanda perché centra perfettamente il momento che stiamo vivendo e mi dà la possibilità di ricordare ai vostri lettori l'entusiasmo e la passione che ha da sempre animato donna Giorgiana Corsini - ed il sottoscritto - nell'organizzare la "vetrina" più bella per i maestri artigiani.Come abbiamo fatto? Sfruttando la pervicacia - allenata in 26 edizioni – che in una città come Firenze devi sviluppare se vuoi portare avanti un progetto che per assurdo vene percepito "contro" il sistema e non "pro" artigiani.
Parliamo degli artigiani selezionati: quali sono stati i criteri di scelta in questi anni?
La qualità della ricerca formale e della esecuzione tecnica, oltre alla capacità di innovare pur restando nel solco dalla tradizione. Una scelta molto soggettiva di noi organizzatori coadiuvati dal Comitato Promotore e dai partner della Mostra che abbiamo voluto per condividere ogni anno la scelta dei partecipanti e le strategie di promozione dell'alto artigianato da attuare.
Come è mutato il rapporto tra committente e artigiano nel corso degli anni?
Innanzi tutto si è rinsaldato; ventisei anni fa nessuno avrebbe osato considerarsi un "committente"… ma lo siamo tutti nel momento in cui ci rivolgiamo ad un artigiano per sviluppare assieme un oggetto unico, pensato per noi, che da quel momento entra a far parte della nostra vita.
Che cosa rende Artigianato e Palazzo una manifestazione così unica nel suo genere?
Sicuramente il fatto che gli artigiani sono tutti al lavoro nelle loro botteghe ricostruite per l'occasione al Giardino Corsini, maaquesta domanda dovrebbero rispondere i tanti artigiani stessi ed i visitatori che ogni anni decretano il successo della Mostra con la loro entusiastica partecipazione. Io, in qualità di organizzatore, cerco da sempre di avvicinare i mondi più disparati in una sorta di crogiolo, un po' come farebbe un artigiano!E poi ci sono le raccolte fondi che ogni anno lanciamo a sostegno del partimonio artistico del nostrom territorio: un progetto di puro mecenatismo rivolto a luoghi di alto valore culturale, nascosti o dimenticati, che nel 2018 ha fruttato un contributo di 50.000 euro per la riapertura del Museo della Manifattura Richard Ginori di Doccia, nel 2019 la cifra di 40.000 euro per finanziare i restauri delle opere d’arte realizzate per la comunità russa a Firenze tra Ottocento e Novecento e che quest'anno si concentra su un curioso complesso cinquecentesco, la “Fonte della Fata Morgana”, esempio particolarissimo di architettura da giardino, a metà tra la tipologia del ninfeo e quella del grotto, che al suo interno custodiva la statua marmorea della Fata Morgana scolpita da un giovanissimo Giambologna.
La location è quella spettacolare del Giardino Corsini. Come nasce questo speciale sodalizio con la famiglia Corsini?
Quasi per caso. Agli inizia degli anni Novanta i principi Corsini avevano da poco preso possesso del grande palazzo rinascimentale disegnato dal Buontalenti dopo la morte dei suoceri e si trovarono costretti ad affrontare il restauro degli interni - fatti di vecchiparquet, tappezzerie in broccato di seta, maniglie in bronzo dorato, cornici intagliate, mobili lucidati a piumaccio… - mentre io appena laureato in disegno industriale facevo fatica a trovare artigiani curiosi di sperimentare tecniche e forme meno legate alla tradizione. Questa fu la scintilla.
Un pensiero per Giorgiana Corsini, venuta a mancare proprio quest’anno e con la quale ha iniziato quest’avventura.
Torinese di nascita, il suo impegno più concreto è stato quello di porre al centro della sua vita due princìpi che riteneva fondamentali per lo sviluppo del nostro Paese e di Firenze, sua città di adozione: costruire un ponte tra passato e futuro e preservare gli antichi mestieri artigiani. E' stata una mecenate sincera e appassionata e non dimenticherò mai i tanti viaggi - Mosca, Los Angeles, Tokyo, Osaka e Parigi –che ci hanno dato l'ccasione di allestire ogni volta iniziative diverse per far conoscere gli artigiani non solo ad un pubblico locale ma internazionale.
Largo ai giovani artigiani con “Blogs&Crafts”: di che cosa si tratta?
B&C è una finestra che abbiamo aperto sei anni fa sul mondo degliunder 35per permettere a giovani artigiani edinfluencer- nel mondo dell'artigianato, arte elifestyle- di farsi conoscere per quello che sono. Una ospitalità gratuita in Mostra e in città, uno "spazio" aperto, senza nessun paracadute.
Quali pezzi dell’artigianato non dovrebbero mancare in una casa fiorentina?
Non è facile rispondere. Nel guardaroba di un uomo si dice sempre "una giacca blu", in quello di una signora "un tubino nero", in una biblioteca la "Divina Commedia" e magari i "Promessi Sposi", in cucina la pomarola… Personalmente gli oggetti a cui sono più affezionato - perché realizzati con degli artigiani - sono delle scatole in cuoio, delle cornici da tavolo in argento ed altre in legno, dei fermacarte in cristallo, delle lampade in legno tornito, dei gemelli da polso in pietre dure, dei sandali in cuoio e delle borse da viaggio con tessuti lavorati al telaio.