Museo Nazionale del Bargello
Il più importante museo di arti minori d’Italia
Fra i tanti primati di Firenze, c’è anche quello di possedere il più importante museo di arti minori d’Italia: il Bargello, in via del Proconsolo. E’ anche un grande museo di scultura, ma accanto a famose opere di Donatello, Verrocchio, Michelangelo, Della Robbia, ci sono oggetti d’uso come gioielli, cofanetti, scacchiere, armi, bastoni, pettini, specchi di un valore inestimabile. Stavolta però il merito non è né dei Medici né di altri illustri fiorentini.
La collezione di arti minori nasce dalla mania di raccogliere oggetti preziosi di Jean-Baptiste Carrand e di suo figlio Louis, francesi di Lione. La raccolta permetteva di fare un viaggio di scoperta fra gli usi e costumi di mezza Europa. Il figlio Louis continuò ad acquistare manufatti, ma era più interessato a maioliche, smalti, armi, metalli, tessuti e dipinti.
Nel 1881 decise di trasferirsi a Firenze, ambita dai rampolli di tutta Europa e d’Oltreoceano, attratti dall’antichità che si respirava in ogni angolo. Ma accanto al peso dell’antico si sentiva anche quello della modernità e gli anni della Firenze capitale portarono a distruzioni, ristrutturazioni, espropri. Così dai rigattieri non era difficile trovare per pochi soldi quadri, sculture e oggetti d’uso vecchi di secoli.
Anche il Bargello partecipò al rinnovamento. Fu ristrutturato e nel 1886, per il centenario di Donatello, il nome di Carrand si legò per sempre a Firenze, perché fu fra gli esperti che curarono l’allestimento del museo e suoi pezzi furono esposti. Il più raro e ammirato fu senza dubbio il Flabellum di Tournus, un ventaglio di pergamena per uso liturgico con manico in osso intagliato risalente all’epoca carolingia.
Louis Carrand morì nel 1887 e lasciò la sua collezione alla città. Il Bargello aveva cambiato volto: da santuario della scultura medievale e rinascimentale diventava il più importante museo italiano di arti minori, vantando ben 3105 pezzi.