Mr. Arbitrium, a Firenze la scultura monumentale di Emanuele Giannelli
Fino al 31 ottobre all’esterno della Basilica di San Lorenzo
Mr. Arbitrium, la scultura monumentale di Emanuele Giannelli, è arrivata a Firenze e fino al 31 ottobre la possiamo vedere sul lato sinistro all’esterno della Basilica di San Lorenzo a Firenze, al contempo, nel chiostro del complesso architettonico Laurenziano è stato installato il gruppo scultoreo I Sospesi.
Con gli agili Sospesi e il gigante di sei metri Mr. Arbitrium, Giannelli porta la sua opera nel cuore di Firenze. In particolare, Mr. Arbitrium, pensata con tutta la muscolatura in tensione e intenta a sorreggere l’edificio o a spingerlo via in maniera decisa, è la scultura che rappresenta il gioco ambivalente su cui Giannelli ha inteso condurre il proprio lavoro: il duplice significato che caratterizza concettualmente l’opera, tra spingere o sostenere.
Lo scultore si chiede se in un momento storico come l’attuale, segnato da grandi cambiamenti e da ritmi serrati e alienanti non vi sia la necessità di rispondere, arbitrariamente, al dilemma che si impone circa la necessità, l’opportunità e la volontà di scegliere tra spazzare via la Chiesa con i suoi edifici simbolici, storici, culturali e sociali dove si sono radicate le nostre tradizioni, oppure sostenere e difendere la Chiesa, la storia millenaria dei popoli cristiani e i simboli e la cultura dell’Occidente. Mr. Arbitrium, intento a sostenere San Lorenzo, apre il dibattito sull’arbitrio, messaggio intrinseco dell’opera: sorreggere o spingere la religione, le tradizioni e il passato. Aggrapparsi alla storia per proteggerla e valorizzarla, o forse allontanarsene per liberarsi da un peso così ingombrante? Ebbene, anche se non conosceremo l’esito, ci lasciamo con la consapevolezza di una scelta arbitraria, proprio come il suo nome.
Sebbene Mr. Arbitrium sia stato ideato mimando l’estetica classica, il processo che ne ha portato alla realizzazione è stato tutt’altro che tradizionale, un “B2B” tra mano dell’uomo, chiaro rimando alla dimensione artigianale dello scolpire, e l’intervento della macchina che ci trasporta istantaneamente nell’universo della robotica.
Tentare di comprendere cosa rappresenti la scultura nell’era del Metaverso e delle forme disintegrate è un vero e proprio invito all’immaginazione. Un dato, però, è certo: per sopravvivere gli artisti che continuano a lavorare con il linguaggio della scultura hanno dovuto e devono affrontare continui cambi di rotta con l’invasione inarrestabile della tecnologia, questione non semplice in un processo notoriamente lento e imprevedibile come quello delle arti plastiche, eppure fondamentale supporto nella risoluzione di molti problemi, nella rapidità di esecuzione e nella precisione.