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Teresa Favi

25 Agosto 2015

Mercato Centrale, l’oasi gourmand nel cuore di Firenze

Il Paradiso del gusto nel capoluogo toscano

Uno dei mercati storici più belli d’Italia è da un anno tappa fissa e irrinunciabile degli itinerari enogastronomici europei. Un progetto unico tutto italiano ideato da Umberto Montano e realizzato grazie alla collaborazione con Aldo Settembrini del gruppo ECV che hanno trasformato il primo piano dell’ottocentesco mercato coperto di San Lorenzo nel Mercato Centrale. 3000 mq di superficie, 500 posti a sedere, 14 botteghe, ristorante, pizzeria, birreria, caffetteria, scuola di cucina, enoscuola, libreria in un luogo straordinario.

Negli interni di design, ma caldi e familiari, di Marco Casamonti (Archea Associati, stessa mano della leggendaria cantina Antinori a San Casciano) tutti i giorni, dalle 10 a mezzanotte, si può mangiare e fare la spesa, con l’aggiunta di servizio a domicilio in 3 ore e spedizioni worldwide.

Il successo sta nella formula azzeccata, nel marketing effervescente e solido ad un tempo (visitate un po’ il sito!), ma se non ci fosse stata alla base una intransigente ricerca e monitoraggio costante della qualità il Mercato sarebbe già nel dimenticatoio.
E invece c’è sempre da sperare di non trovarlo troppo affollato, e comunque anche gremito ne vale la pena. Ogni artigiano del gusto coinvolto nel progetto accetta, infatti, un rigoroso disciplinare che, oltre a garantire l’eccellenza degli alimenti, la trasparenza, la tracciabilità, pone come condizione assoluta che lui e i suoi collaboratori raccontino e trasferiscano al pubblico conoscenza e sapere sui loro prodotti in vendita.

Eccellenza gastronomica fiorentina, perle rare italiane, street-food, proposti da botteghe tradizionali e punti di ristoro, disposti, come in una strada piazza di città, secondo una sequenza ordinata e aperta, in modo che il pubblico possa osservare laboratori di lavorazione e l’attività manuale connessa con la lavorazione dei cibi.

Si entra dall’ingresso in via dell’Ariento, si inforcano le scale mobili e si atterra nel paradiso dei golosi.
Il primo incontro è con la carne e i salumi d’eccezionale qualità da razze selezionate della bottega di Nicolò Savigni dell’omonima azienda di Pavana (Pistoia). Poi gli hamburger, le braciole fritte e gli hot dog tutti di carne chianina allevata e preparata dalla Toraia - Tenuta La Fratta, storica tenuta della Val di Chiana.

Accanto protagonisti della friggitoria dei fiorentini Marco Rosi e Paolo Soderi sono polpette, fritto fiorentino e tante preparazioni vegetali.

Poi, fermi con la spesa e gli assaggi on the road - chi vuole li può gustare sui banconi al centro della struttura o sui ballatoi a filo della cupola ellittica in ferro battuto e vetro -, perché l’affaccio successivo è del ristorante Tosca, prelibatezze curate da Francesco Morra.

Poi è la volta del pesce, dei crostacei e molluschi di Paola Rosellini, quarta generazione della rinomata pescheria Rosellini di Montecatini Terme (Pistoia).

Attigua alla pescheria, c’è la scuola di cucina, gestita dall’Istituto Lorenzo de’ Medici di Fabrizio e Carla Guarducci.

Al progetto del Mercato Centrale partecipa anche Eataly che è presente, qui a destra (lato corto, opposto all’ingresso di via dell’Ariento), con prodotti alimentari confezionati, accessori da cucina, cosmetici naturali.

Davanti c’è l’enoscuola e area degustazioni di Luca Gardini, miglior sommelier del mondo 2010.

Ripercorrendo il Mercato Centrale dal lato opposto, incontriamo in ordine di sequenza: la mozzarella di bufala di Angelo e Emanuele Campomaggiore del caseificio Antico Demanio Pignataro (Caserta); i formaggi di mezzo mondo selezionati dall’affinatore Franco Parola di Saluzzo (Cuneo); l’universo dolce di Cristian Beduschi con il suo The chocolate passion project (cioccolato, confetture e gelati) che ha sede a Tai di Pieve di Cadore (Belluno); il pane e la pasticceria di David Bedu, fornaio francese vice campione del mondo di panificazione nel 2005. Nel mezzo c’è la pizzeria Sud di Romualdo Rizzuti e accanto le paste fresche, sia classiche che creative, del maestro pastaio genovese Raimondo Mendolia e l’enoteca del Consorzio del Chianti Classico.
Al centro della struttura le imperdibili prelibatezze al tartufo di Luciano Savini, il lampredotto di Lorenzo Nigro (quello del Rivalta), la caffetteria con le specialità Siciliane di Arà e i tramezzini espressi dei ragazzi di Amblé, dall’altra parte il grande spazio di degustazione firmato Birra Moretti e per concludere in bellezza la frutta e la verdura bio ma anche le ricette vegane e vegetariane di Marcella Bianchi di Veg & Veg.
Non so a voi, ma a me è venuto un certo languorino… 

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