Luca Pignatelli. Senza Data
Fino al 25 marzo, al Museo Bardini, la personale del grande artista milanese
Dopo le grandi retrospettive monografiche di John Currin e Glenn Brown, le sale del Museo Bardini di Firenze dal 26 gennaio al 25 marzo ospitano Senza Data, mostra personale di Luca Pignatelli a cura di Sergio Risaliti, direttore creativo del Museo Novecento. La prima di un nuovo ciclo di mostre concepite con la cura del Museo Novecento e realizzate al di fuori degli spazi museali di Piazza Santa Maria Novella.
A distanza di poco più di tre anni da Migranti, la sua personale nella Sala del Camino della Galleria degli Uffizi, Luca Pignatelli torna a Firenze. Nelle sale del Bardini, una serie di lavori su telone ferroviario, legno, carta e lamiera, insieme a grandi dipinti realizzati su tappeti persiani di inizio Novecento, messi in dialogo con la grande collezione di tappeti del Museo dal ‘400 ad oggi, compreso un manufatto tessile di oltre sette metri utilizzato in occasione della visita di Hitler a Firenze nel 1938.
Infine, una nuova serie di lavori su carta verranno esposti con un allestimento site-specific che coinvolgerà le cornici e gli arredi della collezione del Museo.
“La mia ricerca degli ultimi anni – dice l’Artista - è un ripensare che cos’è il tempo rispetto all’immagine, ai quadri. Io credo che oggi sia importante collocare l’immagine al centro di una riflessione sulla memoria e il museo Bardini è un simbolo nel mondo di cosa significhi una raccolta capace di rappresentare una stratificazione di tempi ma anche di culture. Con questa mostra vorrei rispondere alla domanda: cosa sta di fronte a un’immagine? Per me si tratta di un tempo plurale, un montaggio di temporaneità, sfalsate e quindi differenti”.
Opere di una classicità sempre viva e presente che non parla il linguaggio muto, inanimato della copia. Una classicità che integra e comprende anche l’archeologia del moderno, con le sue metropoli, le sue macchine a vapore, quelle volanti in cieli cupi, grandi navi che solcano gli oceani.