Le mostre da vedere assolutamente a Firenze
Tutti gli appuntamenti da non perdere
Tutti gli appuntamenti con l'arte da non perdere a Firenze:
Helen Frankenthaler a Palazzo Strozzi (fino al 26 gennaio 2025)
Palazzo Strozzi presenta la più ampia retrospettiva mai organizzata in Italia dedicata a una delle artiste più rivoluzionarie del XX secolo. Una panoramica approfondita della produzione di Helen Frankenthaler, che mette le sue opere in dialogo con quelle di artisti contemporanei come Jackson Pollock, Robert Motherwell, Mark Rothko, Morris Louis, David Smith, Anthony Caro e Anne Truitt. L’esposizione propone un viaggio tra grandi tele, opere su carta e sculture, costruendo un percorso che esalta la straordinaria originalità dell’artista.
Michelangelo e il Potere a Palazzo Vecchio (fino al 26 gennaio 2025)
Una mostra a cura di Cristina Acidini e Sergio Risaliti che si sviluppa al secondo piano di Palazzo Vecchio, tra la Sala delle Udienze e la Sala dei Gigli. Più di cinquanta opere: sculture, dipinti, disegni, lettere autografe e calchi in gesso scelti per illustrare il rapporto di Michelangelo con il potere, la sua visione politica e la sua determinazione nel porsi alla pari con i potenti della terra. Il progetto e la direzione dell’allestimento sono curati dall’architetto Guido Ciompi, in collaborazione con l’architetto Gianluca Conte dello studio Guido Ciompi & partners.
Impressionisti in Normandia al Museo degli Innocenti (fino al 4 maggio 2025)
Impressionisti in Normandia è la mostra con la quale il Museo degli Innocenti celebra questo anniversario, attraverso una narrazione unica che si apre con un prestito eccezionale proveniente dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma: le Ninfee rosa di Claude Monet. Accanto alle Ninfee, oltre 70 opere raccontano la corrente impressionista fin dai suoi esordi così strettamente legati alla Normandia, terra che - per i suoi paesaggi, per la luce e i suoi colori - divenne un punto di riferimento per numerosi artisti, un vero laboratorio in cui sperimentare le suggestioni e le forme di una nuova pittura. Pittori come Monet, Renoir, Delacroix e Courbet - in mostra insieme a molti altri - colsero l’immediatezza e la vitalità del paesaggio normanno, imprimendo sulla tela gli umori del cielo, lo scintillio dell’acqua e le valli verdeggianti di quel palcoscenico di rara bellezza che divenne, non a caso, la culla dell’Impressionismo.
La Sala Grande. Giorgio Vasari per Cosimo I de' Medici (fino al 9 marzo 2025)
Nella cornice di palazzo Vecchio, fino al 9 marzo, va in scena la mostra La Sala Grande. Giorgio Vasari per Cosimo I de' Medici, che celebra la grandezza storica e artistica della Sala Grande nell'anno dell'anniversario della morte di Cosimo I de' Medici e Giorgio Vasari. L'esposizione, allestita nella Sala Grande, oggi meglio conosciuta come Salone dei Cinquecento, racconta il processo di rinnovamento della sala, tramite lettere, disegni preparatori e testimonianze uniche. Inoltre all'interno dell'allestimento saranno presenti opere di artigianato artistico del maestro Paolo Penko e una produzione video di Art Media Studio che accosta le opere esposte agli affreschi della sala.
Oltrecittà. Utopie e realtà. Da Le Corbusier a Gerhard Richter a Villa Bardini (fino al 19 gennaio 2025)
Dal 26 settembre al 19 gennaio 2025, a Villa Bardini, l’inedita mostra OltreCittà. Utopie e realtà. Da Le Corbusier a Gerhard Richter. Fondazione CR Firenze e Generali – Valore Cultura lanciano una riflessione sul macro-tema delle città che non propone una visione ideale e futura dei centri urbani ma restituisce un ampio spazio per poterla concepire ancora a misura umana. Nell’esposizione, curata da Lucia Fiaschi, Bruno Corà, Silvia Mantovani e Claudia Bucelli, viene esposta per la prima volta in una mostra l’opera Firenze III/XII di Gerhard Richter, oggi fra gli artisti più influenti in ambito internazionale, che traduce l’idea del movimento e del dinamismo di una città - Firenze - che si smaterializza sotto i nostri occhi, come se la osservassimo dal finestrino di un treno, per divenire altro.
Retroscena. Storie di resistenza e dissidenza nella collezione della ragione al Museo del Novecento (fino al 2 aprile 2025)
A circa ottanta anni di distanza dalla lotta di liberazione del nostro Paese dal nazifascismo, il Museo Novecento si interroga sulla presenza, nella Collezione Alberto Della Ragione, di testimonianze riguardanti il rapporto tra gli artisti e le vicende storiche a cui parteciparono tra gli anni venti e quaranta del novecento. Fulcro dell’esposizione sono le opere di maestri che hanno vissuto, subito o contrastato le politiche del fascismo, attraversando i giorni oscuri e terribili della guerra e delle leggi razziali, quelle della persecuzione culturale, infine della guerra civile. Artisti che sono stati amati da Della Ragione, sensibile collezionista di un’arte compromessa con le avventure dell’esistenza, con il dolore e il male di vivere, trascinata nei moti di resistenza e ribellione al più oscuro destino dell’uomo e delle società. Alcuni di loro, Mario Mafai, Antonietta Raphaël, Renato Guttuso, furono perfino ospitati nella villa dell’ingegnere nei pressi di Genova per fuggire dalle persecuzioni del regime. Le opere selezionate consentono non solo di indagare le scelte compiute dall’ingegnere navale, che con molti degli artisti qui esposti ha instaurato intense relazioni umane oltre che professionali, ma anche di interrogarsi sul lavoro di questi protagonisti dell’arte italiana in una delle stagioni più buie della nostra storia recente.