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Valentin de Boulogne, Negazione di Pietro
25 Febbraio 2025

Le mostre da vedere assolutamente a Firenze

Tutti gli appuntamenti da non perdere

Tutti gli appuntamenti con l'arte da non perdere a Firenze.

Tracey Emin. Sex and Solitude (16 marzo - 20 luglio)

La nuova mostra di Palazzo Strozzi indaga la poliedrica attività di Tracey Emin che spazia tra pittura, disegno, video, fotografia e scultura. Il titolo fa riferimento a due parole chiave, sesso e solitudine, che permeano le oltre 60 opere di un percorso che attraversa diversi momenti della carriera di dell’artista, in un intenso viaggio sui temi del corpo e del desiderio, dell’amore e del sacrificio.

Tracey Emin, I waited so Long (©Tracey Emin - ph. HV-Studio courtesy of the Artist and Xavier Hufkens)

Thomas J Price in Florence (14 marzo - 11 giugno)

Thomas J. Price, noto per le sue sculture figurative monumentali, esplora la psicologia dei suoi personaggi e il valore dell’individuo, sovvertendo le gerarchie. La mostra progettata per le sale di Palazzo Vecchio presenta opere scultoree di varia scala allestite all’interno del museo. Al centro della mostra anche due bronzi all’aperto, uno nel cortile del Museo Novecento e una scultura dorata di 3,6 metri di altezza che dialoga con le opere storiche in Piazza della Signoria.

Thomas J Price Untitled (Icon 6) 2023 ©Thomas J Price, courtesy the artist and Hauser & Wirth. Ph. Jon Etter_Switzerland

Caravaggio e il Novecento. Roberto Longhi, Anna Banti (27 marzo - 20 luglio)

Un affascinante viaggio alla riscoperta di una coppia - lui storico dell'arte, lei scrittrice e traduttrice - che riunì un cenacolo di artisti e intellettuali che hanno plasmato il 900 italiano e non solo. Il percorso che si snoda a Villa Bardini prevede anche una Silent Room dove riposare gli occhi e la mente travolti dalle suggestioni e dagli stimoli offerti nelle 12 sale in cui si dipana il percorso espositivo.

Caravaggio, Ragazzo morso

Impressionisti in Normandia al Museo degli Innocenti (fino al 4 maggio 2025)

Impressionisti in Normandia è la mostra con la quale il Museo degli Innocenti celebra questo anniversario, attraverso una narrazione unica che si apre con un prestito eccezionale proveniente dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma: le Ninfee rosa di Claude Monet. Accanto alle Ninfee, oltre 70 opere raccontano la corrente impressionista fin dai suoi esordi così strettamente legati alla Normandia, terra che - per i suoi paesaggi, per la luce e i suoi colori - divenne un punto di riferimento per numerosi artisti, un vero laboratorio in cui sperimentare le suggestioni e le forme di una nuova pittura. Pittori come Monet, Renoir, Delacroix e Courbet - in mostra insieme a molti altri - colsero l’immediatezza e la vitalità del paesaggio normanno, imprimendo sulla tela gli umori del cielo, lo scintillio dell’acqua e le valli verdeggianti di quel palcoscenico di rara bellezza che divenne, non a caso, la culla dell’Impressionismo.

Jacques Villon, Sotto la tenda, sulla spiaggia, Blonville © Région Normandie/Inventaire général/Patrick Merret

Marion Baruch. Un passo avanti tanti dietro (15 marzo - 8 giugno)

Al Museo Novecento la più ampia retrospettiva in un’istituzione italiana alla grande artista cosmopolita nata a Timisoara nel 1929. L’esposizione consente di ripercorrere la sua attività, grazie alla presenza di opere emblematiche del suo poliedrico percorso, dai primi lavori della fine negli anni ’50 alle collaborazioni con noti designer, dalle opere partecipative fino ai lavori in tessuto realizzati dopo il duemila.

Marion Baruch + AG Fronzoni, Contenitore-Ambiente, ca. 1969, photo: Gianni Berengo Gardin/Fondazione Forma per la Fotografia

Messaggere (8 marzo - 8 giugno)

Contemporaneamente alla mostra monografica di Marion Baruch, le sale al piano terra del Museo Novecento, storicamente riservate al nutrimento dell’anima e del corpo delle suore che vivevano nel complesso delle Leopoldine, accolgono il lavoro di una nuova generazione di artiste: Chiara Baima Poma, Fatima Bianchi, Lucia Cantò, Parul B. Thacker e Tuli Mekondjo. Le artiste, diverse per provenienza, formazione e modalità espressive, sono accomunate da una ricerca che attinge ai sentimenti più profondi del genere umano. Attraverso opere di recente produzione e interventi site-specific ideati appositamente per il Museo Novecento, la mostra consente di condurre un’indagine sul rapporto tra arte e spiritualità, istituendo un inedito dialogo tra pratiche molto distanti tra loro.

Fatima Bianchi, L'ouvert

La Sala Grande. Giorgio Vasari per Cosimo I de' Medici (fino al 9 marzo 2025)

Nella cornice di palazzo Vecchio, fino al 9 marzo, va in scena la mostra La Sala Grande. Giorgio Vasari per Cosimo I de' Medici, che celebra la grandezza storica e artistica della Sala Grande nell'anno dell'anniversario della morte di Cosimo I de' Medici e Giorgio Vasari. L'esposizione, allestita nella Sala Grande, oggi meglio conosciuta come Salone dei Cinquecento, racconta il processo di rinnovamento della sala, tramite lettere, disegni preparatori e testimonianze uniche. Inoltre all'interno dell'allestimento saranno presenti opere di artigianato artistico del maestro Paolo Penko e una produzione video di Art Media Studio che accosta le opere esposte agli affreschi della sala.

GIORGIO VASARI, Battaglia di Marciano in Val di Chiana, 1571 circa, Istituto centrale per la grafica (in deposito dall’Accademia Nazionale dei Lincei) Roma

Retroscena. Storie di resistenza e dissidenza nella collezione della ragione al Museo del Novecento (fino al 2 aprile)

A circa ottanta anni di distanza dalla lotta di liberazione del nostro Paese dal nazifascismo, il Museo Novecento si interroga sulla presenza, nella Collezione Alberto Della Ragione, di testimonianze riguardanti il rapporto tra gli artisti e le vicende storiche a cui parteciparono tra gli anni venti e quaranta del novecento. Fulcro dell’esposizione sono le opere di maestri che hanno vissuto, subito o contrastato le politiche del fascismo, attraversando i giorni oscuri e terribili della guerra e delle leggi razziali, quelle della persecuzione culturale, infine della guerra civile. Artisti che sono stati amati da Della Ragione, sensibile collezionista di un’arte compromessa con le avventure dell’esistenza, con il dolore e il male di vivere, trascinata nei moti di resistenza e ribellione al più oscuro destino dell’uomo e delle società. Alcuni di loro, Mario Mafai, Antonietta Raphaël, Renato Guttuso, furono perfino ospitati nella villa dell’ingegnere nei pressi di Genova per fuggire dalle persecuzioni del regime. Le opere selezionate consentono non solo di indagare le scelte compiute dall’ingegnere navale, che con molti degli artisti qui esposti ha instaurato intense relazioni umane oltre che professionali, ma anche di interrogarsi sul lavoro di questi protagonisti dell’arte italiana in una delle stagioni più buie della nostra storia recente.

Retroscena - Storie di resistenza e dissidenza nella Collezione Della Ragione, courtesy Museo Novecento, 2024 ph. Leonardo Morfini

Terra Incognita. Opere di Arianna Fioratti Loreto (28 febbraio - 4 maggio)

Un viaggio nel mondo dell'immaginazione in cui bestie mitiche e mostri prendono vita come se fossero personaggi di un bestiario moderno che funge anche da resoconto di viaggio verso un'isola misteriosa che non esiste. 70 opere di medie e grandi dimensioni, realizzate appositamente per il Museo della Specola da Arianna Fioratti Loreto.

A. Fioratti, Terra incognita Chimera

Forme della Natura. Fotografie di Marcello Fara 2020-2021 (fino al 7 marzo)

Dall’arrivo in nave dove l’isola si materializza in mezzo al mare fra la nebbia alle geometrie del paesaggio marino che cerca un equilibrio con l’intervento umano. Il mare della Sardegna è protagonista di un viaggio degli occhi e del sentimento condotto dall’artista Marcello Fara nella sua terra natale. Dal 7 febbraio al 7 marzo, a Villa Bardini, la mostra fotografica Forme della Natura. Fotografie di Marcello Fara 2020-2021, a cura di Carlo Sisi.

Forme della Natura. Fotografie di Marcello Fara 2020-2021 (ph. Mulas Studio Casati)

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