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plessi

text Matteo Parigi Bini

19 Settembre 2022

L’arte di Fabrizio Plessi a Palazzo Bartolini Salimbeni e Tornabuoni Arte

A Firenze la mostra PLESSI. Emozioni Digitali, dedicata a uno dei più importanti artisti italiani di videoarte

Firenze celebra l’arte di Fabrizio Plessi. Pioniere? All’avanguardia? Sono definizioni quasi anacronistiche per un artista come lui. Al passo con i tempi? Men che meno. Sono i tempi che cercano di raggiungerlo. Perché è già tra la fine degli anni ’60 e l’inizio anni ’70, mentre tutti dipingevano e facevano sculture, che Plessi comincia a plasmare i pixel degli schermi, introducendo l’Italia nel mondo della videoarte e del linguaggio digitale, quello che al tempo veniva chiamato ‘elettronica’, il supporto più adatto alla poetica di un artista che da sempre pone al centro della sua indagine l’immaterialità e la spiritualità. La sua, infatti, non è una tecnologia fredda, ma una tecnologia umanizzata, che affonda le radici nella natura e nel tempo. Le sue opere sono capaci di alzare la temperatura emozionale di un mezzo tecnologico. Ieri come oggi.

Plessi Acqua

E qui l’apparente paradosso: in un mondo dell’arte in continuo cambiamento, Fabrizio Plessi riesce a essere oltre il contemporaneo proprio perché ancora coerente con le posizioni di più di 50 anni fa. Pur senza mai ripetersi, perché mai sazio di sperimentare e ‘mettere il naso’ in situazioni non omologate.

I televisori - che negli anni ’80 la Biennale di Venezia si rifiutava di far entrare in esposizione perché, dicevano a Plessi, “non era materiale artistico” - si sono appiattiti, il mondo del digitale si è evoluto, sono comparsi gli NFT… tutto questo per Plessi non stato è altro che un passaggio naturale. Un cambio di strumento tecnologico, non di contenuto.

Under Water, Fondaco dei Tedeschi,Venezia, 2016

In mostra a Tornabuoni Arte c’è proprio un NFT, il primo mai esposto in una galleria, così come mai nessuna galleria aveva raccolto una retrospettiva di tale importanza su questo artista, più spesso esposto in musei o impegnato in monumentali installazioni en plein air.

S’intitola PLESSI.Emozioni Digitali ed è visibile fino al 18 novembre. Un’esposizione di più di trenta opere, alcune delle più storiche e importanti, come le Cariatidi dei primi anni 2000, quello che si può considerare l’archetipo dei suoi famosi Splash, progetti su carta degli anni ’70, con disegni e appunti, fino a video più recenti dove continua la sua riflessione sugli elementi primordiali - dalla fluidità e la forza dell’acqua che scorre e travalica i perimetri tangibili dell’opera, al bagliore dei lampi che illuminano brevemente il buio della notte, all’incandescenza del fuoco che si manifesta anche nella striscia segnata dal passaggio della lava - e installazioni ‘regali’ come Cascate d’oro e la serie Mosaico, dove l’antica tradizione della tecnica a tasselli dorati acquista una resa visiva contemporanea.

Digital Gold, 2022, NFT

Acqua, fuoco, lampi e oro sono anche i protagonisti dell’installazione video che anima per ben sei mesi (fino 31 marzo 2023) la facciata di Palazzo Bartolini Salimbeni, sede della Collezione Roberto Casamonti, un progetto nato dalla collaborazione tra il museo e le Gallerie degli Uffizi. Dopo l’opera con cui ha inondato di luce l’intera piazza San Marco di Venezia, Plessi torna così a dialogare con l’architettura storica. I video riempiono le quattro nicchie della facciata, prima l’acqua, poi il fuoco, i lampi e infine, a consacrare il tutto, l’oro. Per ciascuno, in contemporanea, quattro immagini diverse tra loro. Un intervento che nella sua contemporaneità entra in una commistione quasi biologica con l’edificio cinquecentesco, così come è tipico nella visione di Plessi, in cui tecnologia e passato non solo non si escludono, ma sono tra loro perfettamente sincronici. Un’urbana rivelazione per chi si trova ad attraversare la centralissima via de’ Tornabuoni.

Palazzo bartolini salimbeni fire

Per l’occasione Plessi donerà un suo autoritratto alle Gallerie degli Uffizi, il cui direttore, Eike Schmidt, commenta così l’opera: “Plessi non sembra essere tanto interessato alla qualità sostanziale, elementare, atomica, chimica e fisica dei fenomeni evocati, quanto, come Leonardo da Vinci, al loro movimento. Un movimento che si oppone al nostro sul terreno e ci impone una sosta di riflessione: nei prossimi mesi, chi passeggerà lungo via de’ Tornabuoni potrà fermarsi ad ammirare l’inaspettata animazione della facciata di Palazzo Bartolini Salimbeni, e farsi coinvolgere nella contemplazione catartica delle quattro immagini in successione”.

Dopo Firenze per il Maestro sarà la volta di una mostra a Brescia - Plessi sposa Brixia, allestita su una superficie di 12.000 metri quadrati, con, come opera principale, un anello di dimensioni gigantesche e, come leitmotiv, il tema dell’oro - e una mostra al Palazzo Reale di Milano con focus sulla sua ‘flotta’ di Cariatidi. Entrambe con inaugurazione nel giugno 2023. Oltre a una prossima mostra nell’ormai sua Venezia, a Palazzo Fortuny.

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