Lamberto Frescobaldi
Il gentleman del vino, parla di terra, valori e passioni
Il quartier generale è Palazzo Frescobaldi, nell’Oltrarno, a Firxenze. Dalle finestre si ammira il campanile e il retro della Basilica di Santo Spirito, l’ultima opera del Brunelleschi. “Siamo a Firenze dal 1200 e le nostre memorie incrociano la storia della città”, racconta Lamberto Frescobaldi. Trentesima generazione di famiglia, laurea in agraria e specializzazione in viticoltura, è al timone di Marchesi de’ Frescobaldi dal 2013 a cui fanno capo sette tenute dai nobili terroir nelle zone più vocate al vino della Toscana Perano, Nipozzano, Pomino, Castiglioni, CastelGiocondo, Ammiraglia e Remole.

Marchese, il suo primo ricordo legato al vino?
A 8 anni, durante una festa in campagna per la fine di una grande vendemmia, uno dei nostri operai mi fece assaggiare un bicchiere di vino e mi ubriacai.
Una storia imponente alle spalle, come vive questo heritage?
Come un’eredità di successo che deve continuare ad avere successo. Il mio compito è contribuire a far crescere l’azienda attraverso risorse umane di alto livello.
Il vino che la rappresenta?
Dipende dal momento e dalle persone con cui lo condivido. Durante le festività, mi piace festeggiare con Leonia Brut, il nostro Metodo Classico prodotto proprio sopra le colline di Firenze al Castello Pomino.

La tenuta che incarna la storia e quella che rappresenta il futuro.
Assolutamente Nipozzano, quella cui sono più legato e la più vicina a Firenze. Al futuro è Ammiraglia, la tenuta simbolo del legame indissolubile tra terra e rispetto per essa attraverso progetti d’avanguardia.
Le sue passioni fuori dal mondo enologico?
Sono un matto per le moto e la mia specialità preferita è il fuoripista.
Itinerario prediletto a Firenze e dintorni?
Uscire da casa e trovarsi direttamente nel centro di Firenze è il sogno di tutti, solitamente arrivo in piazza Frescobaldi e poi, dal ponte Santa Trinita vado dall’altra parte in via Tornabuoni. Poi da lì, tutto è pura poesia. Quando posso e sono a Firenze amo girare nelle tenute, passando per le Sieci dove ci sono la cantina e gli uffici, arrivando a Nipozzano, dopo uno stop al Quartino.

Un museo al quale è legato?
Ultimamente vado con piacere alle mostre di arte contemporanea a Palazzo Strozzi.
L’artigiano dove vale la pena fare una visita?
Moleria Locchi, una delle vetrerie più importanti e più spettacolari di Firenze. Di una delicatezza incredibile. Hanno sia il negozio che un piccolo museo dedicato al vetro e alla storia della loro grande famiglia di vetrai.