La Via Francigena in Toscana. Suggerimenti per un itinerario indimenticabile
Sulla via dell'anima. Istruzioni per l'uso e tutte le meraviglie seminate in questo bellissimo viaggio
*articolo tratto da Firenze made in Tuscany n.54, uscito prima dell'emergenza coronavirus
Da Canterbury attraverso l’Europa Centrale, passando per la Francia, a partire dal Medioevo un fascio di strade conduceva i pellegrini alla tomba di San Pietro a Roma. Un itinerario di circa 2.000 chilometri percorso per la prima volta dall’arcivescovo Sigerico nel 990 d.C.
Fu lui, passo dopo passo, ad annotare le tappe (ben 79) che toccava nel suo viaggio di ritorno dalla città eterna alla Cattedrale di Canterbury, in una sorta di guida turistica d’altri tempi. Quegli appunti hanno tracciato la Via Francigena e che in Toscana raggiunge il suo culmine: 15 tappe (dalla 22 alla 35) e quasi 400 chilometri di pura estasi paesaggistica. Un’esperienza totalizzante che sta affascinando sempre di più gli amanti dello slow walking.
ISTRUZIONI PER L’USO
Da Pontremoli ad Acquapendente, passando per Pietrasanta, Lucca, San Gimignano e Siena, percorrere la Via Francigena oggi vuol dire riscoprire un modo diverso di viaggiare, assaporare il piacere di camminare immersi nella natura, circondati da paesaggi mozzafiato, borghi, pievi e città d’arte che si incontrano sulla strada. Sulle strade anzi, perché non c’è una sola Francigena, ma tante quanti sono i paesi che attraversa: a metterle assieme ci ha pensato la AVEF, l’Associazione Europea delle Vie Francigene che offre informazioni sugli itinerari da seguire e sulle strutture di accoglienza che si possono trovare lungo il cammino. Sul sito viefrancigene.org, si può inoltre scaricare l’App della Francigena, seguire il percorso su una
mappa interattiva o cercare il viaggio organizzato più adatto alle proprie esigenze. Per la Toscana, in particolare, il sito viafrancigenatoscana.org fa il punto sullo stato dei percorsi, valorizzazione turistica, ricettività e coordinamento con altri cammini.
IL VIAGGIO
Da Pontremoli a San Gimignano. Le prime tappe toscane si snodano nel cuore della Lunigiana, un territorio verdissimo punteggiato di castelli, come il Castello Malaspina. Una deviazione di pochi chilometri per tuffare i piedi nel mare della Versilia prima di proseguire verso nelle colline interne. Visitate gli atelier d’artista di Pietrasanta, l’Atene italiana ai piedi delle Alpi Apuane, da cui viene estratto il marmo più famoso del mondo, e poi arrivate a Lucca, che custodisce nelle mura rinascimentali uno dei centri storici più affascinanti della Toscana. Qui visitate Piazza dell’Anfiteatro, ricavata da una costruzione romana del II secolo d.C., la Chiesa di San Michele in Foro con la splendida facciata, la Torre Guinigi con il giardino pensile che domina la città da oltre 40 metri di altezza, la Cattedrale di San Martino con il labirinto scolpito su una colonna esterna, simbolo misterioso che rappresenta la ricerca del mistico e del sacro. Proseguendo il cammino, fermatevi ad Altopascio,
luogo di nascita dell’ordine dei Cavalieri del Tau, il più antico ordine religioso cavalleresco d’Europa. Più avanti, dopo la salita dalla pianura di Fucecchio si cena coi frati francescani di San Miniato Alto e si dorme in una cella del convento. Camminando nei fitti boschi della Val d’Elsa, prima di scorgere le 15 torri di San Gimignano, si scopre all’improvviso, in fondo a una fila di cipressi, la spettacolare Pieve di Cellole, luogo mistico dove ha trovato posto il suggestivo monastero di Bose.
Qualche chilometro più avanti si scorge il santuario di San Marziale, dedicato al santo che proprio qui compì il primo miracolo della Via Francigena, resuscitando il suo compagno di viaggio Austricliniano. Superato Colle Val d’Elsa – ricordate che un ascensore collega la parte bassa con quella alta, più antica, della città di Arnolfo di Cambio –, un chilometro prima di Gambassi, si incontra la pieve di Santa Maria Assunta a Chianni e l’ostello di Sigerico dove il prelato inglese fece tappa durante il suo viaggio.
Da Siena ad Aquapendente. State per affrontare, uno dei tratti più belli della Via Francigena, quello che attraversa la provincia di Siena lungo l’antico tracciato della via Cassia. Davanti a voi si stende la Toscana più classica, quella stampata sulle cartoline. Da San Gimignano il cammino francigeno si sviluppa quasi per interno in collina. Attraversate campi
dorati di grano e un boschetto per arrivare a Monteriggioni, il castello costruito nel Duecento per difendere la Repubblica di Siena dalla minaccia fiorentina, ultima tappa prima di entrare nella città del Palio. Nel Medioevo, Siena era una delle città più ricche e popolate del vecchio continente. I pellegrini entravano da Porta Camollia e raggiungevano l’Ospedale di Santa Maria della Scala, di fianco al Duomo, il più grande dell’Europa medievale. Vi consigliamo di fermarvi, e includere nella vostra escursione una visita al bellissimo Duomo, Piazza del Campo dove si corre il Palio e al museo che oggi trova posto in Santa Maria della Scala, tappa fondamentale per i pellegrini di un tempo.
Da Siena verso Roma, la Francigena sale per dolci colline puntellate di cipressi. Si cammina in cresta sfiorando i vigneti del Chianti e immergendosi nel mare desertico delle crete senesi, spaccature nel terreno argilloso che fanno emergere una terra rossiccia. Vi consigliamo un
percorso alternativo su strade bianche panoramiche, uscendo da Porta Tufi e passando per Ville di Corsano, Radi, Vescovado, Murlo, Badia Ardenga (da qui ci si può immettere sulla Cassia, che in questo tratto è un po’ meno trafficata), Montalcino che è la patria del Brunello, uno dei vini più pregiati d’Italia, la bianca abbazia cistercense di Sant’Antimo che spunta come un miraggio tra i vigneti di Sangiovese Grosso, San Quirico d’Orcia, con la splendida Collegiata romanica, Campiglia d’Orcia, Abbadia San Salvatore, quindi Acquapendente e siamo nel Lazio. Nelle campagne intono a San Quirico si ammirano dal vivo due delle icone più note della Toscana all’estero: il boschetto di cipressi dei Triboli e la Cappella della Madonna di Vitaleta. Le colline in quest’area, più pronunciate, vi faranno allenare i muscoli, ma la zona è anche ricca di sorgenti termali, come quella di Bagno Vignoni e Bagni San Filippo.
L’ultima sorpresa prima di entrare nel Lazio, vi aspetta, tra Radicofani e Acquapendente.
Qui la via Cassia fa una brusca svolta a sinistra per continuare poi diritta e veloce a sud, lasciando, con questo scarto improvviso, Centeno sconosciuto a ogni automobilista. Proprio qui scoprirete il borgo incontaminato dove soggiornò Galileo in viaggio verso Roma per essere giudicato dal Santo Uffizio.