La storia d’Italia viaggia in auto
Da accesa competizione nazionale a raffinata rievocazione. Torna la Mille Miglia
L’auto è libertà. Lo disse Enzo Ferrari. E’ possibilità di muoversi, di viaggiare. Di scoprire la bellezza dei luoghi. Con essa nasce, all’inizio dello scorso secolo, la velocità e il suo mito.
Fu in quel periodo che l’auto, insieme alle nuove scoperte tecnologiche di comunicazione come il telegrafo, la radio, gli aerei, arrivò a cambiare completamente la percezione delle distanze e del tempo, avvicinando fra loro le persone. L’inizio del XX secolo fu invaso da un nuovo vento che portava all’interno dell’essere umano una nuova realtà: appunto la velocità. Marinetti, Boccioni, Carrà, Balla, Severini e Russolo già nel 1910 firmano il manifesto dei pittori futuristi. Ed è giusto ad inizio di quel secolo che il mito diventa realtà con le corse.
Nel 1929 nasce a Brescia la 1000 Miglia da dove partiva e in un percorso a forma di otto arrivava a Roma e ritorno, su una distanza appunto di 1000 miglia. Una gara unica, senza tappe, alla scoperta dell’Italia.
Ma se l’auto, nel suo uso quotidiano rappresenta uno degli elementi principali con cui fare turismo, con cui andare a scoprire il bello della natura, dei paesi e delle città, essa stessa, nelle sue caratteristiche estetiche, diventa elemento del bello che si fonde con l’ambiente circostante. E anche per l’ultima rievocazione storica della 1000 Miglia la Toscana ha rappresentato, con le sue strade, i suoi paesaggi, i suoi luoghi d’arte, un itinerario unico dove l’armonia dei luoghi si confondeva perfettamente con il design delle 382 auto in gara. Da Castiglione d’Orcia, Montalcino, San Giovanni d’Asso, Buonconvento, fino a piazza del Campo a Siena dove si sono scatenati non i cavalli del Palio ma quelli dei motori. E poi Monteriggioni, attraverso il Chianti fino a San Casciano Val di Pesa dove ha avuto luogo la sosta per il ristoro dei partecipanti. Un percorso le cui curve sono state rese celebri da tanti duelli fra i campioni dell’auto.
Un ritorno sulla Cassia dopo cinque anni di assenza nelle edizioni della rievocazione storica. E poi Firenze, con il passaggio sul Ponte alle Grazie e sullo sfondo il Ponte Vecchio per imboccare poi la Bolognese e arrivare attraverso la Futa fino a Bologna. Dieci gli equipaggi fiorentini fra cui Stefano Ricci con Filippo Scarpelli, Gilberto e Andrea Focardi, Mauro Lotti, Ermini, Massimo Massai e Lisa Ragionieri, Claudia Tagliaferri ed Elisa Panzeri, Marcello Fratini con il campione Roberto Benelli. Primo classificato per i fiorentini è stato Niccolò Ricci con Elisabetta Bardelli a bordo di una Aston Martin Les Mans del 1933, quarantaseiesimo nella classifica generale.
Fra i protagonisti Matthias Müller presidente della Porsche con un’auto del 1954 della casa di Stoccarda, Adrian Hallmark direttore generale di Jaguar Cars Limited, Dieder Zetsche presidente di Mercedes Benz Cars su “un’ala di gabbiano” del 1955, Kark Scheufele presidente di Chopard world sponsor della manifestazione, Alberto Bombassei vice presidente di Confindustria. A difendere i colori italiani sia come pilota che come costruttore, il presidente di Fiat Group John Elkann che con la moglie Lavinia Borromeo come co-pilota navigatrice hanno percorso i 1600 chilometri a bordo di una Fiat 8V, una berlinetta sportiva costruita in piccola serie dal 1952 al 1954. Curioso il racconto di questa loro prima esperienza postato su Twitter in diretta.