La storia della Befana e le sue tradizioni in Toscana
Scopri i segreti di una festa che saluta il Natale, amata da grandi e piccini
"La befana vien di notte con le scarpe tutte rotte… Vien dal cielo con la scopa e sui tetti pian si posa, e poi scende lesta lesta dai camini con la cesta"
Il 6 gennaio è sicuramente una data da ricordare, impressa nella memoria familiare, per grandi e piccini, cuore di una tradizione popolare che rende le festività natalizie un momento ancora più magico.
Ma qual'è il simbolo della Befana per antonomasia? L'uso di mettere doni (caramelle, frutta secca, mandarini ecc.) all'interno di una calza appesa al focolare nella notte della befana avrebbe un valore propiziatorio e di rinnovamento per l'anno nuovo.
Ma attenzione al carbone, se lo avete ricevuto, vuol dire che non vi siete comportati troppo bene durante l'anno!
La spiegazione dei doni fatti dalla befana, secondo una leggenda risalente intorno al XII secolo, sarebbe collegata ai Re Magi che non riuscendo a trovare la strada per Betlemme chiesero informazioni ad una vecchietta che sgarbatamente si rifiutò di ascoltarli. In seguito, la donna pentitasi di tale azione preparò un sacco pieno di dolci e si mise a cercarli, fermandosi ad ogni casa a donare dolciumi ai bambini nella speranza che uno di essi fosse il piccolo Gesù. Da allora questa vecchietta nella notte tra il 5 e il 6 gennaio girerebbe per il mondo, facendo regali ai bambini, per farsi perdonare. Una leggenda dice che Numa Pompilio, uno dei famosi sette re di Roma, avesse l'abitudine di appendere durante il periodo del solstizio d'inverno una calza in una grotta per ricevere doni da una ninfa.
Quella dell'Epifania è una festa particolarmente sentita a Firenze, dove il culto dei Re Magi è radicato fin dal Trecento. Le tradizioni toscane legate all'arrivo della Befana sono tante, e alcune sono attestate sin dall’epoca medievale. Ce n’è per tutti gusti!
La prima è sicuramente la cavalcata dei Re Magi, che riprende una tradizione nata a Firenze nel Trecento. Sappiamo infatti che il 6 gennaio 1390 un corteo partì da San Marco per simulare il viaggio dei Magi fino a Betlemme, rappresentata per l’occasione dal Battistero. Ripetuto di anno in anno (quest'anno non si tiene), quel corteo è diventato una delle principali tradizioni cittadine, mantenuta viva dagli splendidi affreschi di Benozzo Gozzoli in Palazzo Medici Riccardi.
Altra tradizione che affonda le proprie radici nella storia è quella delle Befanate, canzoni della Befana che gruppi di ragazzi, spesso accompagnati da un suonatore di organetto, violino o altri strumenti, intonano di casa in casa la notte tra il 5 e il 6 gennaio, ottenendo così regali e mance. Tradizioni popolari ancora vive in Lucchesia, sul Monte Amiata e nella Montagna Pistoiese.
Per i più golosi befanini (o befanotti), biscotti di pasta frolla dal caratteristico profumo della buccia di arancia e del rum, realizzati con stampini di varie forme a tema natalizio. Tipici della Lucchesia, sono stati ripresi da molte pasticcerie della Toscana, che li propongono con una particolare sagoma della Befana.
Concludiamo con una chicca per i più temerari: il tuffo della Befana a Marina di Pisa. Ogni anno, livornesi e pisani mettono da parte per un giorno gli storici livori e si ritrovano per festeggiare insieme il nuovo anno e l’arrivo della Befana con un rigenerante bagno fuori stagione nel mare d’inverno.