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Francesca Lombardi

21 Maggio 2020

La Rinascita Firenze per Monsignor Timothy Verdon, direttore artistico del Museo dell'Opera del Duomo e Canonico della Cattedrale

Comunicheremo e approfondiremo di più: abbiamo compreso l'importanza della cultura e il senso della fede

Una esclusiva intervista con Monsignor Timothy Verdondirettore artistico del Museo dell'Opera del Duomo, nel giorno della riapertura dei monumenti del Duomo di Firenze. Cattedrale, Battistero, Campanile di Giotto e Museo dell'Opera sono visitabili gratuitamente da venerdì 22 maggio fino a fine mese, con obbligo di prenotazione online.

Un ritratto di Timothy Verdon, direttore dell’Opera di Santa Maria del Fiore

La Cupola sarà invece visibile dal 18 giugno per il completamento dei lavori sul sistema di illuminazione.  L'apertura è stata anticipata dalla presentazione del dispositivo che permette di rispettare le distanze di sicurezza tra i visitatori nel complesso monumentale del Duomo di Firenze.

L'interno affrescato della Cupola di Firenze

Per primi a utilizzarlo in ambito museale nel mondo, il sistema di piccole dimensioni e realizzato dalla società italiana AME (Advanced MicrowaveEngineering), con sede a Firenze sarà fornito gratuitamente ai turisti. Una volta indossato segnala con un suono, vibrando e illuminandosi, che è stata superata la distanza minima consentita. Terminata la visita, il dispositivo sarà riconsegnato e sanificato per essere poi riutilizzato. Il sistema è anonimo e non traccia i movimenti e i dati. 

The Campanile and the body of the Cathedral seen from the Dome, projects which involved Arnolfo di Cambio, Andrea Pisano, Giotto for the first part of the Campanile, Francesco Talenti and others

Il Covid-19 ci sta portando verso un nuovo corso, in cui viviamo un'emergenza sociale ed economica, grandi cambiamenti nel quotidiano, ma anche una riscoperta deivalori umani. Come vede questo nuovo mondo che si sta affacciando?

L’esperienza condivisa a livello planetario del silenzio, della solitudine e della sofferenza ha reso le persone più riflessive, più aperte agli altri, più affascinate dalle storie di coraggio, di speranza e di amore che molte opere nei nostri musei raccontano. Noi gestori del patrimonio culturale dobbiamo venire incontro a questo processo di sensibilizzazione, aiutando chi ci verrà a trovare a riscoprire il rapporto tra creatività e umanità. Anche i capolavori sono nati nel silenzio, nella solitudine e – spesso - come espressione di intima sofferenza.    

Se questo è il presente, come sarà il futuro prossimo?

Non sono profeta e quindi una risposta esatta non la posso dare. Ma è difficile immaginare che per prima dell’autunno potremo uscire dal groviglio di regole restrittive e dal clima pervasivo di paura  che abbiamo passato in questi ultimi mesi. Le persone che verranno al Museo dell’Opera come ad altri musei saranno in primo luogo italiani.  Per Opera è stato complicato organizzare la riapertura dei monumenti – Duomo, Battistero, Cupola e Campanile e Museo, ma è cruciale, sia perché il senso del museo è inscindibile da quello di questi antichi templi, sia perché l’accessibilità delle chiese è un segno ancor più eloquente di quella dei musei.   

Il Battistero di Piazza Duomo

Questa pandemia ha portato con sé una vera e propria rivoluzione digitale, uno scatto in avanti che ormai ci appartiene. E' cambiato secondo lei anche il modo di fruire l' arte, la cultura e forse anche la fede....

Assolutamente, e anche il Museo dell’Opera si sta movendo nel nuovo mondo digitale. Visitare le opere d’arte in modo virtuale ha educato molte persone a spendere più tempo con le opere, a guardare i particolari evidenziati sullo schermo, a ascoltare le spiegazioni offerte dagli esperti. Così il Covid 19 ci regala una nuova curiosità, un desiderio di conoscere meglio, uno sguardo più paziente e più esigente. Al contempo però il distanziamento dalle opere originali crea anche la voglia di tornare al museo e nella chiesa per sostare davanti ai capolavori. Anche per la fede c’è un cambiamento: il digiuno obbligatorio di questi mesi ha creato vera fame di ritrovarne i grandi segni, specialmente l’assemblea domenicale in cui i credenti contemplano il Corpo Mistico del Salvatore,  e poi il suo corpo sacramentale, l’Eucaristia. La privazione di questi segni ha permesso alle persone di rendersi contro della loro importanza.

L'interno del Duomo di Firenze

Una visione più a lungo raggio: quali sono le difficoltà e le opportunità che vedeper quanto riguarda la cultura nei prossimi anni?

Le difficoltà saranno soprattutto pratiche: problemi di fruizione dovuti ai limiti sui trasferimenti, problemi di approfondimento dovuti all’economia recessiva che non permetterà le mostre, i convegni, le altre forme educative costose a cui ci siamo abituati. Ma forse sono più importanti le opportunità che nasceranno da questa situazione: una nuova disponibilità a cercare nelle arti i significati spirituali e non solo estetici che le hanno ispirate, e lo stimolo a comunicare, anche con mezzi semplici come sono i video che vediamo online di questi giorni, il messaggio umano dei nostri capolavori. Il Rinascimento, di cui Firenze va così fiera, era questo: comunicazione dei valori che ci rendono umani.

Places

In questo articolo abbiamo parlato di Museo dell’Opera del Duomo

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