La mostra Ritorni. Da Modigliani a Morandi al Museo Novecento
Diciannove opere di grandi maestri del Novecento fino 15 settembre per celebrare i primi dieci anni del museo
Quando conoscerò la tua anima, dipingerò i tuoi occhi”: Modigliani ritraeva volti piatti, simili a maschere, nasi distorti e bocche corrucciate. Nelle figure presenti nelle opere dell’artista gli occhi sono spesso raffigurati a mandorla, senza pupille. Unica eccezione Jeanne Hèbuterne: lei fu la prima di cui riuscì a rappresentare gli occhi e le loro vite si intrecciarono per sempre. Modigliani non dipinse neanche i suoi di occhi, nel suo unico autoritratto esistente: il suo volto scarnificato e semplificato ma potentissimo si può ammirare fino al prossimo 15 settembre al Museo Novecento nell’ambito della mostra Ritorni. Da Modigliani a Morandi, una grande mostra che celebra i 10 anni del Museo e dedicata alla storia di una delle sue raccolte più pregiate, la Collezione Alberto Della Ragione.
La mostra, che si articola negli ambienti attigui a quelli che abitualmente ospitano le opere della Collezione Permanente, consente di gettare nuova luce sulle ricercate scelte di Alberto Della Ragioneriunendo accanto alle opere donate a Firenze, alcuni dei capolavori transitati dalla sua collezione prima dell’importante atto di donazione del 1970, pochi anni dopo l’alluvione di Firenze nel 1966. La mostra vede infatti l’arrivo di opere firmate da alcuni tra i più grandi maestri italiani del Novecento, attualmente conservate in prestigiose collezioni pubbliche e private, italiane e estere. Assieme alle opere metafisiche di Giorgio Morandi e Carlo Carrà e a celebri opere di artisti umanamente e economicamente sostenuti da Della Ragione, come Renato Guttuso e Renato Birolli, grande protagonista della mostra sarà indubbiamente il celebre Autoritratto di Amedeo Modigliani, l’unico esistente al mondo, vera e propria icona dietro la quale si nasconde una delle figure più importanti e amate del Novecento.
Oggetto di grande interesse da parte del mercato e del collezionismo sin dagli anni Trenta, oggi parte delle raccolte del Museu de Arte Contemporânea da USP di São Paulo in Brasile, il capolavoro di Modigliani, annoverato tra le opere moderne più preziose al mondo, arriva a Firenze al Museo Novecento dopo circa ottanta anni dalla sua uscita dalla Raccolta Della Ragione. Il dipinto, acquistato dall’ingegnere nel 1938, fu infatti molto probabilmente rivenduto intorno al 1944. Attraverso questa vendita, Alberto Della Ragione cercò infatti di recuperare le risorse necessarie per sostenere artisti più giovani e sperimentali. Ripercorrere la vicenda ci aiuta a sottolineare l’appassionata compartecipazione del collezionista e mecenate alle vicende personali e professionali dei pittori e scultori a lui vicini.
Tra tutti merita citare, per il suo ruolo di primaria importanza, Renato Guttuso, autore della celebre Crocifissione oggi conservata alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma e giunto in prestito grazie alla speciale collaborazione con il museo. La Crocifissione fu acquistata da Alberto Della Ragione e da questi restituita, intorno al 1959, allo stesso artista, che del collezionista ricordava: “Seppe darci ciò di cui avevamo bisogno: la fiducia e l’amicizia, viveva con noi della stessa passione, si bruciava della stessa fiamma”. Inizialmente orientato verso i nomi già noti dell’arte italiana, in seguito si indirizzò decisamente verso artisti più giovani, spesso rifiutati dai galleristi perché ritenuti troppo sperimentali, oppure trascurati dalla critica ufficiale per ragioni politiche. Le scelte di Alberto Della Ragione hanno data vita a una collezione d’eccezione, ampiamente rappresentativa dell’evoluzione dell’arte italiana fra le due guerre.
Orario
Lun – Mar – Mer – Ven – Sab – Dom | 11:00 – 20:00
Giovedì | chiuso
Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura