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Fondazione Romano, Firenze
9 Ottobre 2024

La Fondazione Romano a Firenze

Storia, opere e curiosità di uno dei musi fiorentini meno conosciuti

La raccolta, che costituisce la Fondazione Salvatore Romano, conserva un suggestivo allestimento di gusto ornamentale ed evocativo, realizzato dall'omonimo collezionista. Essa rappresenta una testimonianza diretta della sensibilità artistica di questo antiquario, che ebbe rapporti con i più importanti collezionisti e direttori di musei del suo tempo. Salvatore Romano racchiude in sé un mix di mistero e passione per l’arte a tutto tondo, spaziando da Giotto a Simone Martini, Masaccio, Filippino Lippi, Domenico Beccafumi e Giambologna.

Opere da vedere alla Fondazione Romano

Protagonista indiscusso è l'affresco della Crocifissione, che troneggia dall'alto della prima parete, dominando l'intera sala. Purtroppo, la scena non è completa, poiché parte di essa è stata danneggiata dai lavori effettuati durante l'Ottocento; tuttavia, la parte superiore, che raffigura Cristo sulla croce circondato dagli angeli, è rimasta integra. Tra le sculture spiccano la Cariatide e l'Angelo adorante di Tino di Camaino, entrambe datate intorno al 1320. La Cariatide rappresenta una donna in posizione quasi reclinata, come se stesse portando un peso sulle spalle (infatti, originariamente le cariatidi erano statue con funzione di colonne o lesene). L'Angelo, invece, posto in adorazione, non ha più le ali piumate sulla schiena, bensì dei fiori. Si pensa che in origine facesse parte del sepolcro del Vescovo Antonio d'Orso (morto nel 1320), situato nella chiesa di Santa Maria del Fiore. Un altro importante gruppo scultoreo è la Madonna con Bambino di Jacopo della Quercia, databile al 1410. L'opera, in terracotta, era stata creata per il cortile di Palazzo Segni-Masetti ed è rimasta incompiuta a causa della morte di Jacopo, avvenuta nel 1438. Nonostante ciò, la scultura esprime una tenerezza tangibile: la Madonna abbraccia amorevolmente il figlio, trasmettendo a chi la osserva un profondo amore materno. Non meno importanti sono i bassorilievi di San Prosdocimo e San Massimo, realizzati da Donatello verso la metà del Quattrocento.

Storia della Fondazione Salvatore Romano

Nato a Meta di Sorrento nel 1875, si trasferì a Genova per diventare ingegnere navale, ma l’incontro con un maestro di violino gli fece scoprire la sua vocazione estetica. All'inizio del '900, tornato a Napoli, iniziò a commerciare violini e successivamente ampliò i suoi orizzonti verso l'arte. Entrò in stretto contatto con la cerchia colta e raffinata dei mercanti fiorentini, tanto da trasferirsi a Firenze pochi anni dopo. Possedeva una straordinaria capacità di riconoscere le qualità artistiche degli oggetti e, per molti anni, senza clamore, si dedicò a raccogliere e commerciare opere d'arte, spesso capolavori caduti nell'oblio.

Collezionò antichità di ogni genere e epoca, ma non entrò mai nel clan degli antiquari: rifuggiva dalla mondanità, tanto che della sua vita si sa ben poco. Nel 1939 sistemò la sua collezione acquistando due piani del palazzo Magnani Feroni in via dei Serragli, che divenne la sua personale e singolare galleria d’arte. Riservata a pochi, molti degli oggetti raccolti negli anni rimasero imballati nelle casse in cui erano stati sistemati al momento dell'acquisto.

Il mistero delle casse – contenenti sculture, frammenti di decorazioni, affreschi staccati e arredi provenienti da varie regioni italiane, databili dall’antica età romana al XVII secolo – fu svelato solo nel 1946, quando Romano decise di donare settanta delle opere racchiuse al Comune di Firenze perché fossero esposte nel trecentesco Cenacolo di Santo Spirito. Romano morì nel 1955.

Il mistero delle casse – sculture, frammenti di decorazioni, affreschi staccati e arredi provenienti da varie regioni italiane, fra l’antica età romana e XVII secolo – fu svelato solo nel 1946 quando Romano decise di regalare settanta delle opere che vi erano rinchiuse al Comune di Firenze perché fossero esposte nel trecentesco Cenacolo di Santo Spirito. Romano morì poi nel 1955.

L'edificio, risalente al XIV secolo, era originariamente un convento agostiniano e venne ristrutturato da Filippo Brunelleschi in persona. Alla fine del Cinquecento, la struttura cadde in disuso (la chiesa era già stata distrutta da un incendio nel 1471 e non era stata ricostruita). Purtroppo, il suo valore artistico fu compreso solo verso la metà del secolo scorso; infatti, durante l'Ottocento, veniva usato come deposito per i tram. Per permettere il parcheggio, fu abbattuta la parete che dava sul cortile, sulla quale era affrescata l'Ultima Cena di Andrea Orcagna (ammiratore di Giotto), di cui rimane solo un frammento. Fortunatamente, la Crocifissione, situata sopra la cena e realizzata intorno al 1360, fu preservata. Nel 1936 si decise di sanare la situazione, chiudendo la parete e restaurando l'affresco sopravvissuto.

Fondazione Romano, Firenze

Orario e biglietti della Fondazione Romano


La Fondazione è aperta il lunedì e il sabato dalle 10:00 alle 17:00. La domenica dalle 13:00 alle 17:00. Chiuso da martedì a venerdì, a Capodanno, a Pasqua, il 15 agosto e il 25 dicembre.

  • Intero: 10 €

  • Ridotto: 7 €, dai 18 anni 25 anni

  • Ingresso gratuito per i minori di 18 anni

  • Visite guidate e attività: 5 € per i NON residenti nella città metropolitana di Firenze, 2,50 € per i residenti nella città metropolitana di Firenze

  • Unicoop Firenze: due biglietti interi al prezzo di uno

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