Jeff Koons a Firenze
Nei luoghi del Rinascimento, fino al 21 gennaio 2016
Jeff Koons a Firenze. Sicuramente la mostra più attesa dell’anno. Il confronto tra la provocante bellezza delle opere di Jeff Koons, uno dei protagonisti dell’arte degli ultimi decenni, e il Rinascimento.
Per la prima volta, dopo circa cinquecento anni dalla messa in posa dell’Ercole e Caco di Baccio Bandinelli una scultura originale di grandi dimensioni sarà collocata sull’arengario di Palazzo Vecchio: si tratta di Pluto and Proserpina di Jeff Koons, un’opera monumentale alta più di tre metri che inaugura In Florence, un progetto straordinario che vede i protagonisti dell’arte del nostro tempo confrontarsi con gli spazi e le opere del Rinascimento fiorentino.
Questo primo capitolo di In Florence, che vede protagonista Koons, è stato curato da Sergio Risaliti e realizzato grazie al contributo di Fabrizio Moretti, segretario generale della Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze e mercante d’arte antica famoso a livello internazionale. Se Piazza della Signoria è la quinta scenica d’eccezione di Pluto and Proserpina, a Palazzo Vecchio sarà esposta Gazing Ball (Barberini Faun), opera realizzata nel 2013 appartenente alla serie denominata dall’artista Gazing Ball, calchi in gesso di celebri sculture del periodo greco-romano cui l’artista ha aggiunto, in posizione di precario equilibrio, una sfera di colore azzurro brillante e dalla superficie specchiante.
Un raffinato e seducente gesto concettuale per ribaltare e deviare lo sguardo dello spettatore dall’ammirazione dell’opera classica, quale immagine memorabile di pura perfezione, alla totalità dello spazio ambientale in cui si riconoscono anche gli osservatori e i vari elementi che caratterizzano il contesto espositivo. La sfera, simbolo arcaico della perfezione del cosmo, dell’Uno, dell’infinito e dell’eterno, come nel Timeo di Platone, viene contraddetta dalla posizione arrischiata e dalla superficie specchiante che riflette il mutevole, il molteplice, il mondo della vita.
Per la mostra di Firenze, le opere sono installate secondo un preciso criterio scientifico e culturale in ambienti storici in modo da esaltare il dialogo-confronto tra linguaggio rinascimentale e contemporaneo, tra iconografie di ieri e di oggi.
In questo senso si spiega la scelta di installare il Fauno nella Sala dei Gigli, fastoso ambiente, decorato con pregevoli affreschi di Domenico Ghirlandaio, e una finta tappezzeria impreziosita dalla presenza di gigli d’oro, emblema angioino in campo azzurro. La sala ospita anche l’originale in bronzo della Giuditta e Oloferne di Donatello, una delle sculture più fascinose e significative del Quattrocento. Di fronte al bronzo donatelliano - Giuditta implacabile punitrice di Oloferne, intorpidito dalla bellezza virginale della giovane eroina, poi fiaccato dal vino - il Fauno Barberini di Koons si presenta al pubblico nella sua provocante posa, esempio di una bellezza non volgare, sebbene spinta al limite dell’osceno. La plateale esibizione del nudo, con i genitali in bella mostra, la posa sensuale, indice di una potenza sessuale selvaggia sembra provocare la stessa Giuditta, punitrice degli eccessi libidinosi, della perdizione sessuale, come simboleggiano i baccanali scolpiti a bassorilievo nel basamento. La sfera specchiante e di colore azzurro entra, altresì, in rapporto con il contesto decorativo della sala, con le sue dominanti cromatiche e il prezioso soffitto ligneo.
Infine, Piazza della Signoria, dove a poca distanza dalla copia in marmo del David di Michelangelo è esposta una delle più celebri sculture di Koons, Pluto and Proserpina. Si tratta di un’opera monumentale, alta quasi quattro metri, in acciao inox , lucidata a specchio e con una cromatura in color oro squillante.
Le due figure avvinghiate in un abbraccio sensuale scintillano alla luce atmosferica in stridente contrasto con le sculture rinascimentali della piazza. La superficie specchiante funziona in modo da assorbire, catturare e liquefare tutto lo spazio circostante, con effetti di splendore abbagliante e di virtuosistica defigurazione.