Advertising

Connect with Firenze Made in Tuscany

Sign up our newsletter

Get more inspiration, tips and exclusive itineraries in Florence

+
Museo Stibbert

photo Dario Garofalo

15 Ottobre 2024

Il Museo Stibbert di Firenze

La storia della casa-museo di Frederick Stibbert e le opere da non perdere

A nord di Firenze, sulla sommità di una collina, si trova Villa Montughi, dimora di Frederick Stibbert. Nato a Firenze nel 1838 da madre toscana e padre inglese, Stibbert fu un appassionato collezionista di armi e armature, che raccolse in una delle collezioni più prestigiose d'Europa. Nelle sale sfilano come in corteo cavalieri italiani e tedeschi con il corredo di armamenti, risalenti per lo più al Cinquecento e Seicento. Di grande fascino sono anche i cavalieri ottomani del XVI secolo e i pezzi della collezione indiana, datati tra il XVI e il XVII secolo. Non manca una collezione giapponese, la più grande al mondo fuori dal Giappone, con katana e armature appartenute agli ultimi samurai. Tra le opere pittoriche, dipinti di Sandro Botticelli, Carlo Crivelli, Domenico Beccafumi, Luca Giordano, Alessandro Allori, Pieter Brueghel il Giovane, Neri di Bicci e Pietro Lorenzetti. Di particolare rilievo è anche la collezione di mobili antichi, tra cui cassoni del Quattrocento e vetrine e tavoli del Settecento, impreziositi da sfarzose tappezzerie in cuoio.

Interno del Museo Stibbert, Firenze

Storia del Museo Stibbert

Thomas Stibbert, originario di Norfolk e figlio del governatore del Bengala (metà XVIII secolo), si trasferì in Italia alla fine delle guerre napoleoniche Qui conobbe e sposò Giulia Cafaggi, dalla quale ebbe, nel 1838, Frederick Stibbert. Quest'ultimo crebbe sotto l'influenza delle sue tre identità culturali — italiana, britannica e anglo-indiana — che plasmarono profondamente la sua formazione.

Quando il padre morì, la madre acquistò Villa Montughi e si trasferì con Frederick e le due sorelle in campagna. Nonostante Frederick, all'età di 12 anni, si recò in Inghilterra per studiare a Cambridge, il suo legame con l'Italia rimase forte. Tanto che, nel 1866, si arruolò nelle Guide di Garibaldi per partecipare alla campagna in Trentino. Sebbene la sua carriera militare si concluse dopo quell'esperienza, la sua passione per le arti militari continuò a crescere.

Stibbert iniziò così a collezionare armi e armature da ogni parte del mondo, e nel corso di circa cinquant'anni creò un vero e proprio museo personale. Pian piano la collezione si ampliò, ospitando anche abiti antichi, dipinti, incisioni e porcellane. La villa venne quindi divisa in due aree: la prima dedicata al museo e l'altra agli appartamenti della famiglia, arredati nel tipico stile ricco ottocentesco.

Successivamente, Stibbert acquistò anche la villa vicina, Villa Bombicci, nel cui giardino fece creare la ricostruzione di un tempo egizio, insieme ad un ruscello artificiale e dei ponti in stile inglese. Successivamente, Stibbert acquistò anche la vicina Villa Bombicci, dove fece costruire una ricostruzione di un tempio egizio, completata da un ruscello artificiale e ponti in stile inglese. Non avendo eredi, per preservare la sua collezione da eventuali danni o dispersioni, Stibbert decise di donare il museo alla città di Firenze, che lo ricevette ufficialmente nel 1906, anno della sua morte.

Museo Stibbert

Collezione Stibbert: cosa vedere al Museo Stibbert

Armeria

L'armeria è suddivisa in tre ale: quella europea, quella islamica e quella giapponese. La sezione europea, avviata intorno al 1860, offre una vasta gamma di esemplari. Le armature, per lo più risalenti al Cinquecento, sono complete, in perfetto stato di conservazione e provengono dalle principali scuole europee, tra cui quella italiana, francese e tedesca. La collezione include anche riproduzioni in cera di cavalieri e cavalli in tenuta completa. Le armi, sia bianche che da fuoco, appartengono prevalentemente ai secoli XVI-XVIII, ma non mancano pezzi risalenti al Trecento.

Alla sezione islamica sono dedicate ben due sale, colme di armi e armature provenienti dal Vicino e dal Medio Oriente arabo. Una piccola parte della collezione era di proprietà del nonno paterno di Stibbert, ma la maggior parte degli oggetti proviene dall'arsenale di Istanbul, che fu smantellato alla fine dell'Ottocento, quando molte armi furono immesse sul mercato.

Infine, distribuita su tre sale, si trova la più grande collezione di armi e armature giapponesi al di fuori del Giappone. La raccolta contiene 95 armature complete, 200 elmi, 285 tra katane, tanto e yari (rispettivamente spade, coltelli cerimoniali per il seppuko e lance lunghe) e ben 880 tsuba (le guardie delle katane, solitamente decorate). In origine, queste tre sale erano destinate alla raccolta europea, ma intorno al 1880 Stibbert cominciò a sviluppare un forte interesse per l'Estremo Oriente.

Museo Stibbert

Quadri, porcellane, incisioni e costumi

La collezione di quadri comprende opere databili tra il XVI e il XVIII secolo. Tra queste spiccano i ritratti della famiglia Medici, che governò Firenze dal 1434 al 1494, e la Madonna di Botticelli, oltre alla Madonna del Verrucchio.

Nella sezione dedicata alle porcellane, si distingue la collezione di oggetti ottocenteschi e la prestigiosa collezione Tschudy, giunta al museo nel 1914. Quest'ultima include tre grandi serviti di Ginori risalenti al 1750.

A differenza delle altre collezioni, che rimangono permanentemente esposte nel museo, i costumi vengono esposti a rotazione in mostre temporanee. Gli abiti, provenienti dall'Europa e da altre parti del mondo, comprendono esemplari a partire dal Seicento. Tra i pezzi più importanti c'è l'abito indossato da Napoleone I durante la sua incoronazione a re.

La collezione di incisioni è stata al centro del progetto Disegni e stampe della collezione Stibbert, nato dalla collaborazione tra il museo e l'Università di Siena. L'obiettivo del progetto era il restauro della ricchissima raccolta di incisioni, composta da 2750 opere databili tra il Cinquecento e l'Ottocento. Tra gli autori di rilievo troviamo Stefano della Bella, Claude Mellan, Raffaello Morghen e Albrecht Dürer.

Il parco

Il parco della villa fu ristrutturato seguendo i progetti dell'architetto Giuseppe Poggi, che lo trasformò in un giardino all'inglese, arricchito da tempietti, grotte e giochi d'acqua. Al suo interno si trovano anche la limonaia, le scuderie (la madre di Stibbert era un'appassionata di cavalli), un tempietto in stile ellenistico e il tempio egizio, costruito tra il 1862 e il 1864. L'ingresso al parco è gratuito ed è aperto al pubblico da aprile a ottobre dalle 8:00 alle 19:00, e da novembre a marzo dalle 8:00 alle 17:00.

Parco del Museo Stibbert

Come raggiungere il museo Stibbert

Il Museo Stibbert non si trova nel centro storico di Firenze, ma è facilmente raggiungibile in poco più di venti minuti. Partendo dalla stazione di Santa Maria Novella, basta prendere la linea T1 della tramvia in direzione Careggi e scendere alla fermata Muratori - Stazione Statuto; il museo dista circa 15 minuti a piedi da lì. In alternativa, potete prendere la linea T1 in direzione Villa Costanza e scendere alla fermata Cascine. Da lì, prendete il bus 55 e scendete alla fermata Cappuccini; il museo si trova a circa sei minuti a piedi dalla fermata. Se preferite usare l'auto, potete raggiungerlo facilmente e parcheggiare lungo Via Federico Stibbert.

Orari e biglietti del Museo Stibbert

Il museo è aperto dal lunedì al giovedì dalle 10 alle 14 e dal venerdì alla domenica dalle 10 alle 18. Rimane chiuso durante le seguenti festività: Capodanno, Natale, Pasqua, 1° maggio e Ferragosto.

  • Biglietto intero: 10 €

  • Biglietto ridotto: 7 € (fino ai 12 anni), 2 €

Places

In questo articolo abbiamo parlato di Museo Stibbert

Potrebbe interessarti

Inspiration

Connect with Firenze Made in Tuscany