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Museo Horne
10 Ottobre 2024

Il Museo Horne di Firenze

Tutto quello che non sai su questo scrigno raffinato di capolavori di pittura e scultura

Un autentico scrigno di capolavori della pittura e della scultura, dal genio di Giotto a Simone Martini, da Masaccio a Filippino Lippi, fino a Domenico Beccafumi e al Giambologna. Ma, prima di tutto, una dimora. Il Museo Horne, situato in via de' Benci 6, è un luogo dove l'arte si intreccia con la vita quotidiana, arredato con pezzi pregiati che spaziano dal Duecento al Seicento. Questo museo, come voluto dal collezionista e storico dell’arte inglese Herbert Percy Horne, è stato progettato per far rivivere l’atmosfera e i costumi del Quattro e Cinquecento fiorentino, nel cuore di Firenze, culla del Rinascimento. Il palazzo Corsi, che ospita il museo, rappresenta il perfetto scenario per una collezione di dipinti, sculture, arredi e disegni, pensata per ricreare gli ambienti di una casa rinascimentale, dove storia, arte e quotidianità si fondono armoniosamente.

Opere da vedere al Museo Horne

Durante i pochi anni in cui visse nel Palazzo Corsi, Horne mise insieme una straordinaria collezione di opere, tra dipinti, sculture, disegni e mobili, prevalentemente legati al Rinascimento fiorentino. Tra i pezzi più affascinanti spicca il dipinto di Santo Stefano realizzato da Giotto tra il 1330 e il 1335. L'uso dello sfondo dorato esalta la ricchezza della dalmatica e del messale decorato, ma è sulla testa del santo che il dettaglio diventa più eloquente: le pietre dipinte alludono infatti alla sua morte per lapidazione, un riferimento toccante al sacrificio del primo martire cristiano. Altrettanto affascinante la Madonna col Bambino tra i santi Girolamo e Maddalena, dipinta da Bartolomeo de' Landi tra il 1478 e il 1480. La Madonna, con il pallore delicato del suo incarnato, emerge con grazia grazie allo sfondo più scuro, mentre il suo abito rosso vivo risalta, conferendo al dipinto una forza luminosa e vibrante.

Museo Horne

Tra le sculture della collezione spiccano due capolavori di Giambologna: La Venere inginocchiata e il Nudo virile. La prima, realizzata in terracotta intorno al 1560, proviene dalla collezione privata di Ferdinando de' Medici. La posizione del corpo della dea, che si torce mentre raggiunge la schiena con un panno, crea una dinamica che invita l'osservatore a esplorarla da ogni angolazione. Il Nudo virile, anch'esso in terracotta ma risalente al 1572, cattura invece con la serenità del volto e lo sguardo intenso che sembra incrociare quello dello spettatore. Tra le stampe e i disegni della collezione, imperdibili sono la Testa di Musa, opera del genio di Raffaello Sanzio, e l'autoritratto del giovane Gian Lorenzo Bernini, il cui talento scultoreo è testimoniato anche dal gruppo degli Angeli in gloria. Infine, un tocco di eleganza più recente è rappresentato dal Ritratto di Mrs. Füssli, disegnato dal marito Johann Heinrich Füssli, che ne cattura con maestria il fascino.

Museo Horne

Storia del Museo Horne

Herbert Percy Horne nacque a Londra nel 1864 e morì a Firenze nel 1916. Figura eclettica della Londra vittoriana della seconda metà del XIX secolo, fu architetto, designer, studioso d'arte, musica e letteratura, oltre che collezionista appassionato. La sua prima visita in Italia risale al 1889, ma fu nel 1894, quando gli editori Bell di Londra gli commissionarono un libro su Sandro Botticelli per la collana Grandi Maestri, che Horne si stabilì a Firenze. Due anni dopo, nel 1896, decise di trasferirsi definitivamente nella città rinascimentale, senza però interrompere i legami con la sua patria. Col tempo, abbandonò l'attività progettuale per concentrarsi sulla critica d'arte, immergendosi nello studio del Rinascimento fino a identificarsi con lo spirito dell'epoca, circondandosi di opere d’arte per rivivere idealmente le emozioni di quel periodo.

Il Palazzo Corsi, oggi sede del Museo Horne, fu costruito a metà del XIV secolo e divenne proprietà della famiglia Alberti nel 1346. Un secolo più tardi, la famiglia Corsi lo acquistò, avviando importanti lavori di restauro in stile rinascimentale. Secondo alcune fonti, il progetto potrebbe essere attribuito a Giuliano da Sangallo, ma è certo che anche personalità come Adolfo Venturi e Simone del Pollaiolo vi abbiano contribuito. Nella prima metà dell'Ottocento, il palazzo passò alla famiglia Fossi, che ne ampliò significativamente gli spazi con l'aggiunta di un secondo piano. Nel 1911, Horne acquistò il palazzo e intraprese un attento restauro per ricreare l'atmosfera di una dimora signorile rinascimentale.

Alla sua morte, avvenuta nel 1916, Horne lasciò allo Stato italiano la sua collezione, composta da oltre seimila opere, creando una fondazione per promuovere gli studi rinascimentali. Il museo aprì ufficialmente le sue porte nel 1921, sotto la direzione di Carlo Gamba Ghiselli, caro amico di Horne, il quale curò l'allestimento generale della collezione.

Museo Horne

Orari e biglietti del Museo Horne

Il museo è aperto dal lunedì alla domenica dalle 10.00 alle 14.00. Rimane chiuso il mercoledì e nei giorni festivi.

  • Biglietto intero: 7€

  • Biglietto ridotto: 5€, rientrano nel biglietto ridotto studenti fino ai 26 anni, insegnanti, adulti maggiori di 65 anni, gruppo organizzati, soci ICOM, soci FAI, soci Unicoop, soci ACI

Per maggiori informazioni potete consultare museohorne.it

Places

In questo articolo abbiamo parlato di Museo Horne

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