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18 Settembre 2017

Il Cinquecento a Firenze. Tra Michelangelo, Pontormo e Giambologna

A Palazzo Strozzi la conclusione di una Trilogia. Dal 21 settembre al 21 gennaio 2018

Quasi un paradigma d’arte la Sala nella quale si troveranno riunite per la prima volta tre eccezionali Deposizioni di matrice fiorentina e solitamente lontane tra loro, quella del Pontormo di santa Felicita, quella di Rosso Fiorentino di Volterra e quella di Bronzino a Besançon.

Perché come un paradigma si propone questo ideale terzo atto tra il narrativo e l’iconico che è la mostra che Palazzo Strozzi (dal 21 settembre al 21 gennaio 2018) intitola Il Cinquecento a Firenze. Tra Michelangelo, Pontormo e Giambologna, logico e stringente prosieguo delle rassegne dedicate a Bronzino (2010) e a Pontormo e Rosso Fiorentino (2014), la mostra sul secondo Cinquecento a Firenze intende portare a una più diffusa conoscenza opere di grande tenore lirico, a volte non correttamente valorizzate.

Nelle sale di Palazzo Strozzi, infatti, non saranno presentati al pubblico pochi e noti capolavori, ma opere di artisti che hanno caratterizzato col loro segno, le loro “forme” e le loro scelte cromatiche l’immaginario di un periodo fortemente segnato dalla Riforma protestante e da quella che è stata la sua reazione nella complessa realtà italiana del tempo.  Ed è anche per questo motivo che i curatori hanno tenuto che fossero presenti autori definiti talvolta “minori” come Giorgio Vasari, Jacopo Zucchi, Giovanni Stradano, Girolamo Macchietti, Mirabello Cavalori e Santi di Tito e scultori come Giambologna, Bartolomeo Ammannati e Vincenzo Danti, legati in modo complicato, complice e affabulatorio a quegli spazi di ricerca e mistero tutti fiorentini dello Studiolo e della Tribuna.

Una passione per l’arte che oggi ha consentito il restauro di ben 17 opere, avviando anche preziose collaborazioni con realtà private, sulle 70 in mostra tra dipinti e sculture per una somma di 41 artisti, per raccontare la seconda metà del Cinquecento e le sue sfumature tra una fede in evoluzione e l’opera al nero degli alchimisti…

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