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Helen Frankenthaler Alassio 1960 (© 2024 Helen Frankenthaler Foundation)

text Francesca Lombardi
photo cover © 2024 Helen Frankenthaler Foundation

2 Settembre 2024

La mostra di Helen Frankenthaler a Palazzo Strozzi

Dal 27 settembre al 26 gennaio 2025 a Firenze la grande mostra dedicata ad una figura di spicco della pittura astratta americana del Novecento

Dal 27 settembre al 26 gennaio 2025, a Palazzo Strozzi, va in scena la rivoluzione con l'arte sorprendente di Helen Frankenthaler e la più grande mostra mai realizzata in Italia, che vede le sue opere realizzate tra il 1953 e il 2002 in dialogo con dipinti e sculture di artisti contemporanei, tra cui Jackson Pollock, Morris Louis, Robert Motherwell, Kenneth Noland, Mark Rothko, David Smith, Anthony Caro e Anne Truitt.

Con la sua innovativa tecnica soak-stain (letteralmente “imbibizione a macchia”), Frankenthaler ha segnato in modo indelebile l’evoluzione della pittura moderna, nel segno di un nuovo rapporto tra colore, spazio e forma. La tecnica prevedeva infatti l'applicazione di vernice diluita distesa orizzontalmente su tele non trattate, creando effetti simili a quelli dell'acquerello, ma su larga scala e con colori a olio. Frankenthaler applicava la vernice con pennelli o spugne, o direttamente da secchi, lasciando che si espandesse e si mescolasse in modo naturale, creando interazioni cromatiche uniche, segnate da transizioni sfumate e sovrapposizioni traslucide. L’esposizione mira a esaltare la potenza innovativa di questa artista anche attraverso il filtro delle affinità artistiche, delle influenze e amicizie che hanno segnato la sua vita personale e artistica.

Helen Frankenthaler nello studio di Provincetown, estate 1968 (Photograph by Alexander Liberman; © J. Paul Getty Trust)

Il percorso a Palazzo Strozzi percorre lo sviluppo della pratica creativa di Frankenthaler con ogni sala dedicata a un decennio della sua produzione dagli anni ’50 ai primi anni Duemila. Le sue innovazioni artistiche, accostate a dipinti, sculture e opere su carta di artisti a lei contemporanei, permetteranno di mettere in luce le sinergie e le affinità tra questi autori. La mostra mette così in scena la consolidata influenza di Jackson Pollock su Frankenthaler negli anni Cinquanta, con Number 14 (1951), un dipinto in bianco e nero a confronto con Mediterranean Thoughts di Frankenthaler (1960), un colorato lavoro a olio che presenta analoghi “elementi di realismo astratto o di Surrealismo”, frase che Frankenthaler usò per descrivere l’opera di Pollock dopo averla vista di persona la prima volta. Tutti-Frutti (1966), un dipinto a “soak-stain” di nuvole colorate fluttuanti, trova un analogo tridimensionale in Untitled (1964), scultura in acciaio dipinto di David Smith, composta da forme geometriche impilate l'una sull'altra, appoggiate su quattro piccole ruote. Heart of London Map (1972), un assemblaggio in acciaio, si pone a confronto invece con Ascending the Stairs di Anthony Caro (1979-1983), nella sua costruzione pezzo per pezzo. Nel percorso della mostra le opere degli anni Ottanta, Novanta e Duemila sono la testimonianza di un'artista che non ha mai smesso di infrangere le regole per esplorare nuovi modi di fare arte.

Helen Frankenthaler Solar Imp (Impianto solare) 1995 (© 2024 Helen Frankenthaler Foundation)

"Siamo entusiasti di presentare l'opera di Helen Frankenthaler, permettendo al pubblico di scoprire un'artista fondamentale del XX secolo”, afferma Arturo Galansino, Direttore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi.Con la sua ricerca innovativa, Frankenthaler si è distinta come figura pionieristica nel campo della pittura astratta, ampliandone le potenzialità in un modo che continua a ispirare ancora oggi nuove generazioni di artisti ".

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