La riapertura delle Gallerie degli Uffizi
Il Direttore Eike Schmidt ci racconta il futuro prossimo di uno dei musei più importanti del mondo e le tre mostre della riapertura
Il risveglio delle Gallerie degli Uffizi dal lockdown incomincia dal Giardino di
Boboli, che il 21 maggio, dopo due mesi e mezzo, riapre i suoi antichi cancelli.
Il 28 maggio sarà la volta di Palazzo Pitti, con la nuova mostra dedicata all'artista Giovanna Garzoni, mentre la data per ricominciare ad ammirare dal vivo le opere degli Uffizi è fissata per il 3 giugno.
Ecco cosa ci ha raccontato e anticipato il Direttore Eike Schmidt.
Nel Rinascimento hanno avuto un ruolo di primo piano Arte e Bellezza, è auspicabile che sia così anche per la nostra rinascita?
Sicuramente riattivare i luoghi dell'arte, in questo momento storico, è molto importante. In un frangente così difficile è un bene consentire di nuovo l'accesso ai musei, veri e propri custodi di arte e bellezza che tanto conforto possono portare.
Come sarà riaprire le porte degli Uffizi ?
Le Gallerie degli Uffizi sono pronte a ripartire, ovviamente con i tempi e le modalità comunicate e stabilite dal Governo e dal Ministero dei Beni e le Attività Culturali e del Turismo. Apriremo, ma senza alcun trionfalismo e senza festa, perché l' emergenza epidemiologica non è ancora finita. La crisi va avanti e occorre molta attenzione, tenendo sempre ben presente che la stella polare di tutti è la tutela della salute dei cittadini e il salvataggio della vita delle persone.
Se questo è ormai il presente, come sarà il futuro prossimo di uno dei musei più famosi del mondo.
Tre mostre speciali sono praticamente pronte ad essere aperte a tambur battente nelle settimane successive all'apertura. Già allestita è la grande retrospettiva sulla pittrice del Seicento Giovanna Garzoni, vera e propria "bella addormentata" di Palazzo Pitti che sarà inaugurata - con una cerimonia completamente virtuale - già pochi giorni dopo la riapertura. Ne abbiamo altre due in rampa di lancio, quella sulle Miniature medievali recuperate dal Comando Tutela Patrimonio Culturale dell'Arma dei Carabinieri, e la prima monografica dedicata a Giuseppe Bezzuoli, un vero e proprio gigante della pittura europea dell'Ottocento, che vogliamo fare conoscere e riscoprire al grande pubblico.
Come avete messo in atto le norme di distanziamento sociale
Per quanto riguarda le modalità di accesso al museo abbiamo tutte le carte in regola per poter far rispettare le norme : per portare un esempio, già in condizioni pre-Covid alla galleria degli Uffizi il limite di compresenza era di 900 persone, il che significa in media 22 metri quadrati a disposizione di ogni persona che si trova dentro il museo. Ora questo numero verrà ulteriormente ridotto. Per scaglionare l'ingresso - e quindi evitare assembramenti sia fuori che dentro il museo - potremo fare uso del nostro algoritmo, sviluppato per abbattere le file con l'Università dell'Aquila, riadattandolo ad una funzione di gestione del flusso dei visitatori che tenga conto delle regole e delle delicate esigenze di questo particolare momento.
Cambierà secondo lei il modo di visitare gli Uffizi?
A lungo raggio è ancora presto per dirlo. Naturalmente in questa fase intermedia mancheranno i visitatori internazionali, ma proprio questo consentirà una permanenza più calma, rilassata, con maggior spazio e tempo per godersi gli Uffizi e le loro opere, con molto meno persone intorno. Quest'estate i nostri musei offriranno un' esperienza unica, come non era possibile viverla da oltre mezzo secolo.