Gli abbracci di firenzemadeintuscany.com
Il sonno di Gustave Courbet con Sergio Risaliti
Dimenticate il candore del primo abbraccio che vi abbiamo raccontato, il morbido pudore delle vesti di Pontormo e la compostezza di quei corpi. In questo dipinto Eros entra potente e totalizzante, nella sua forma più audace e provocatoria ma senza intaccare la bellezza di questi due corpi femminili avvinti l’uno all’altro. Anzi esaltando l’equilibrio dell’amore in ogni sua forma: non c’è niente di perverso o scabroso in questo sonno, anche se si intuisce che arriva dopo un rapporto tra le due donne.
Il quadro - quasi contemporaneo a un altro dipinto di Courbet altrettanto scandaloso per la metà dell’800, L’Origine du Monde - fu tenuto nascosto dal committente per molti anni e quando i suoi affari andarono male e lo vendette il dipinto, diventato pubblico, fu oggetto di un rapporto di polizia. Nel 1953 entra nelle collezioni del museo parigino Petit Palais, a cui ancora oggi appartiene.
A raccontarlo per firenzemadeintuscany.com Sergio Risaliti, direttore artistico del Museo Novecento ma anche critico dell’arte, ideatore e curatore di mostre ed eventi culturali tra più interessanti del panorama internazionale. Salito alla ribalta dell’arte contemporanea come direttore artistico di Palazzo delle Papesse a Siena fra il 1998 e il 2001, ha lasciato il segno per l’ideazione di eventi di grande richiamo come le personali di Bacon, Beuys, Burri, e le aperture a collezioni straniere di prestigio come quella della parigina Fondation Cartier. Chiusa l'esperienza senese a Firenze ha firmato alcune delle mostre più importanti del Museo Ferragamo e del Museo Bardini. In collaborazione il Comune di Firenze e con la Biennale dell'Antiquariato di Firenze ha portato avanti la grande svolta della città verso il contemporaneo curando le mostre di artisti del calibro come Urs Fisher, Jeff Koons, Jan Fabre, Giuseppe Penone solo per citarne alcuni. Oggi il suo lavoro di ricerca continua al Museo Novecento dove accanto ai grandi nomi del panorama italiano, lascia un ampio spazio alla didattica e ai giovani talenti