La Galleria Flair riscopre il linguaggio universale di Samartino
Dal 14 marzo al 30 aprile, una bellissima retrospettiva per conoscere questo artista delle emozioni e respirare le atmosfere di un secolo unico
Dal prossimo 14 marzo fino al 30 aprile un appuntamento imperdibile alla Galleria Flair di Lungarno Corsini, con la retrospettiva dedicata a Samartino dal titolo Visioni del Novecento.
Risultato di un impegnativo lavoro di archiviazione e ricerca, volto a riscoprire e valorizzare la produzione artistica di un autore che ha attraversato le principali correnti artistiche del secolo scorso, la mostra offre una panoramica completa del percorso creativo dell'artista , caratterizzato da una continua sperimentazione di temi, soggetti, tecniche e cromie.

Edoardo Perrone di San Martino nasce il 16 ottobre 1901 a Perosa Canavese, in provincia di Torino, nella dimora estiva della famiglia. La sua è una agiata famiglia della nobiltà piemontese, vicina alla Corte Sabauda; l’educazione artistica di Edoardo inizia presto ed è coltivata in modo rigoroso: poco più che quindicenne è allievo di Mario Reviglione a Torino, pochi anni più tardi di Augusto Bastianini a Firenze.
Nel 1924 Samartino (si firmerà così, per scelta fonetica) si reca a Parigi per frequentare l’Accademia della Grande Chaumière e l’Accademia Ranson dove incontra Joseph Raynefeld (1908-1940). È un incontro decisivo. Nel 1930 Samartino prende in affitto un alloggio in Rue Clausel, accanto all’abitazione del “père Tanguy” frequentata da Cèzanne e Van Gogh; ma le amicizie e le abitudini parigine, soprattutto la relazione sentimentale con Raynfeld, gli costano la rottura con la famiglia, anche se non gli verrà mai a mancare il sostegno della sorella, e dei nipoti (a loro e ai loro eredi si deve l’attuale Archivio).
Perrone alterna a Parigi lunghi soggiorni in Italia, viaggi in solitaria o con Raynfeld (memorabile la loro fuga dalla Spagna in piena guerra civile, in auto con Silvana Pampanini) e allo scoppio della guerra lascia a Parigi, presso un conoscente, tutte le sue opere (che non ritroverà) e rientra in Italia. Raynfeld, intanto, si è rifugiato nel borgo di Sainte Foy La Grande, dove si suicida nel luglio del 1940 sentendosi braccato dalle truppe naziste. Da questo momento la sua vita sarà un continuo peregrinare. Napoli, Siena, Urbino, Pecetto, Firenze, Parigi, new York, Zurigo... Nel 1987, la sua amata San Giminiano lo accoglie per una personale, con l’importante contributo di Jacques Lassaigne che scrive la presentazione dell’artista per il catalogo. Samartino muore il 17 luglio del 1992 a Basilea.
Samartino, con le sue 'visioni', ci invita a esplorare mondi interiori ed emozioni, restituendo attraverso il colore e la materia l’essenza di un secolo straordinario.
Il vernissage della mostra è giovedì 13 marzo, dalle 18 solo su invito.
Dal 14 marzo la mostra sarà visibile nei seguenti orari:
lunedì 15 - 19
martedì - sabato 10 - 13 e 14 - 19