Firenze sospesa nel tempo
Il nostro secondo fotoracconto della città ai tempi del Coronavirus, firmato da Niccolò Rastrelli
Firenze deserta.
Silenziosa, immobile eppur sempre viva e bella. Inondata di luce dorata che fruscia sugli intonaci dei palazzi, bacia le pietre calde delle cornici intorno alle persiane verdi, le facciate arcigne e i colonnati - ora più astratti che mai - degli edifici storici che come quinte di un gran teatro all’aperto stanno lì, vuoti e sospesi nel tempo, in attesa che l’intervallo finisca e torni lo spettacolo della vita a smuovere, anche in modo imperfetto, quella sosta irreale.
Ma Niccolò Rastrelli, l’autore di queste immagini, è troppo sedotto dalla materia umana, dallo spettacolo della vita, per soffermarsi sull’intervallo.
E, malgrado la quarantena di questi giorni imponga lo scenario di una Firenze metafisica mai vista.
E' riuscito a catturare mute e composte tracce di ‘resistenza’ con quel suo obiettivo sempre pronto più a scolpire che a fotografare.
Fino a trasformare la visione di una città fatta di palazzi e chiese isolati, creati dal Brunelleschi o da Michelangelo, in materia vivente che vibra anche ai tempi del Coronavirus.
La pietra forte e la pietra serena, l'argento, il bronzo, la terra di Siena, l’acqua dell’Arno, sostanza viva percorsa da una incontenibile animazione anche quando sembra ferma.