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santa croce cover


30 Aprile 2020

Le dieci piazze più belle di Firenze

Magnifici capolavori en plein air di arte e architettura

Dal 1° maggio via libera alla passeggiate, allora godetevi questa Firenze vista dalle sue piazzegrande museo a cielo aperto e a ingresso libero. Manciate di metri quadrati che racchiudono in un colpo di ciglia il dilatarsi di secoli d’arte, di cultura, di pensiero. Nate per accogliere il cuore di attività religiose, politiche e economiche, oggi sono il fulcro della più vitale socialità dove l’antico più autorevole si lascia attraversare come un elefante mansueto dai passaggi più contemporanei e internazionali. Andiamo a conoscerne la storia.

Piazza del Duomo e piazza San Giovanni (ph. Lorenzo Cotrozzi)

Un’area rettangolare su cui sorgono il Duomo e il Battistero, primo edificio cristiano della città. La basilica di oggi, il cui rivestimento esterno è del 1887, è la quarta ricostruzione di un tempio risalente tra il IV e il V secolo d.C, basata sul progetto di Arnolfo di Cambio (1296) coronata dalla rivoluzionaria cupola del Brunelleschi (1420-1436). A destra della facciata si alza il Campanile di Giotto, progettato e realizzato per un quarto dal grande artista negli ultimi tre anni della sua vita (1334-1337), completato poi da Andrea Pisano e da Francesco Talenti nel 1359.

piazza santa croce (ph. Lorenzo Cotrozzi)

Fin dalle origini (1173-75 ) legata alla presenza dei frati Francescani, era appena fuori dalla seconda cerchia comunale. Già dal Trecento e ancora nel Rinascimento vi si svolgevano feste e giostre, e ovviamente il gioco del calcio. Sulla piazza si affacciano palazzo dell’Antella, palazzo Cocchi-Serristori e la basilica di Santa Croce, uno dei monumenti fiorentini più celebri per l’architettura, per gli affreschi e per la quantità di sepolture di italiani illustri.

Piazza della Signoria (ph. Lorenzo Cotrozzi)

Le statue davanti a Palazzo Vecchio e sotto la Loggia dei Lanzi - costruita nel XIV secolo per le cerimonie pubbliche, dotata in origine di un giardino sulla terrazza - sono per la maggior parte riproduzioni. Star di questo parco delle meraviglie: il Marzocco, simbolo della città, leone che poggia la zampa sul giglio, e la Giuditta e Oloferne entrambe di Donatello. Ma il vero signore è il David di Michelangelo (1500), gli fanno eco per bellezza e maestria il Perseo di Benvenuto Cellini e il Ratto delle Sabine del Giambologna.

Piazza Santissima Annunziata (ph. Lorenzo Cotrozzi)

Già esistente nel XIII secolo ebbe la sua definizione urbanistica nel Quattrocento ad opera del Brunelleschi. In fronte la basilica su progetto di Michelozzo e portata a termine da Leon Battista Alberti, ai lati due porticati contrapposti, quello dello Spedale degli Innocenti progettato nel 1419 dal Brunelleschi e quello simile della Confraternita dei Servi di Maria, Loggiato dei Serviti, su disegno di Antonio da Sangallo, al centro la statua equestre del Granduca Ferdinando I, opera del Giambologna terminata dall’allievo Pietro Tacca. La piazza nacque in zona urbana all’interno della terza cerchia muraria, vi si teneva ogni sabato il mercato settimanale. Ancora oggi il 7/8 settembre si celebra la festa della Rificolona, giorno della natività di Maria.

Piazza Santa Maria Novella (ph. Helene Vallet)

Iniziata nel 1287 e terminata nel 1325. E’ delimitata dalla facciata della chiesa opera di Leon Battista Alberti, dai palazzi di trasformazione ottocentesca e dalla loggia dell’antico Ospedeale di S. Paolo, oggi Museo Alinari. I due obelischi in marmo del Giambologna furono innalzati nel 1608. Recentemente la piazza è stata portata a nuova vita da un restyling mirato al lastricato.

piazza san firenze (ph. Lorenzo Cotrozzi)

Recentemente tornata a nuova vita con l’opera di pedonalizzazione, questa piazza nel cuore antico e autorevole della città, a pochi passi da piazza della Signoria e contigua al Museo del Bargello, prende il nome dal Complesso di San Filippo Neri (detto anche di San Firenze da una storpiatura del nome di un edificio preesistente dedicato a San Fiorenzo) che in tempi recenti e fino al 2012 ha ospitato il Tribunale e gli uffici giudiziari della città.

piazza santo spirito (ph. Lorenzo Cotrozzi)

Nell’anno 1250 i cittadini Spinello Accolti e Amedeo de Guido vendettero una casa con vigna ai frati di S. Agostino che vi costruirono una cappella. Nel 1262 i frati riuscirono a dare inizio alla costruzione della chiesa e del convento, oggi Santo Spirito. Nel centro della piazza, luogo di ritrovo soprattutto giovanile nella bella stagione, si trova la fontana disegnata da Cosimo Ridolfi, opera dello scultore Romanelli.

Piazza San Lorenzo

Lungo il fianco di palazzo Medici Riccardi, si arriva alla piazza dove sullo spigolo della scalinata, bassa e ampia della chiesa, si trova il monumento di Giovanni dalle Bande Nere ad opera di Baccio Bandinelli. La facciata della basilica è in mattoni grezzi, rimasta incompiuta nonostante esista un progetto di Michelangelo. Sul lato orientale della piazza palazzi gentilizi del Quattrocento e del Cinquecento, imponente il palazzo Lotteringhi della Stufa e al numero 6 nel complesso dell’ex convento gesuitico, l’ingresso dell’Osservatorio Ximeniano fondato nel 1756. Proseguendo il giro della basilica si arriva al complesso delle Cappelle Medicee, mausoleo dei principi medicei.

Piazza della Repubblica (ph. Lorenzo Cotrozzi)

Realizzata alla fine dello scorso secolo a prezzo di infinite demolizioni e ampliata rispetto all’antica piazza del Mercato Vecchio sorta nel Medioevo sulle rovine del Foro della città romana. I numerosi sventramenti del 1885-95, rappresentano uno degli errori più grossolani. Dove sorgeva uno dei due ingressi allo scomparso ghetto, c’è oggi un palazzo in stile neorinascimentale sede della Fondiaria Assicurazioni. All’imbocco di via Strozzi l’arco monumentale con iscrizione trionfale ad opera di Vincenzo Micheli. E’ dei recenti anni Cinquanta la collocazione della colonna dell’Abbondanza realizzata da G.B. Foggini nel 1721 in sostituzione dell’originale di Donatello.

Piazza San Marco (ph. Lorenzo Cotrozzi)

Rammenta le prime pubbliche predicazioni di fra’ Girolamo Savonarola, fino all’assalto del popolaccio al convento per impadronirsi di lui. Ricorda l’incontro di Francesco I de’ Medici con Bianca Cappello, fuggiasca da Venezia. Ricorda anche il periodo luttuoso della peste nell’anno 1630 quando una donna venuta dal contado di Trespiano andata ad abitare in una casa di questa piazza propagò il morbo in tutta la città. Nel mezzo il giardinetto con il monumento al generale Manfredo Fanti. Quasi sull’angola di via Ricasoli il palazzo dell’Accademia delle Belle Arti, anticamente ospedale di San Matteo. Di fronte la chiesa di San Marco dove sorgeva, nel XII secolo, un piccolo oratorio dedicato a San Marco Evangelista. Nel 1437 vi si stabilirono i domenicani. Nel 1588 la chiesa fu riordinata dal Giambologna.

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