Filippo De Pisis, Giulio Paolini e Luca Vitone al Museo Novecento
Dal 18 marzo al 7 settembre 2022 tre nuove mostre personali, separate ma interconnesse, che danno vita a un gioco di confronti tematici
A partire dal 18 marzo e fino al 7 settembre 2022 Filippo de Pisis, Giulio Paolini e Luca Vitone si incontrano al Museo Novecento, in un progetto espositivo sorprendente e originale. Tre mostre personali, separate ma interconnesse, che danno vita a un gioco di specchi e di confronti tematici.
La mostra Filippo De Pisis. L’illusione della superficialità, nata da un’idea di Sergio Risaliti, co-curata con Lucia Mannini e organizzata in collaborazione con l’Associazione per Filippo De Pisis, ospita oltre quaranta opere del pittore e letterato ferrarese al primo piano del Museo Novecento. L’esposizione, nata da un’attenta rilettura della critica, a partire da Francesco Arcangeli fino a Paolo Fossati, è un’attenta e studiata selezione di opere nelle quali l'artista ha adottato espedienti che anticipano, in fondo, quelli dell’arte concettuale degli anni Sessanta. La magica e misteriosa sospensione tra realtà e irrealtà è protagonista delle nature morte di De Pisis anche quando è una tela vuota a sollecitare nell’osservatore una riflessione, invitandolo a indagare più in profondità il senso delle cose esibite in un dipinto e andando oltre la piacevolezza visiva della sua pittura.
Tra i grandi maestri dell’arte italiana del Novecento, Giulio Paolini è il protagonista di un progetto espositivo inedito, che riunisce opere della sua produzione più recente in dialogo con l’architettura rinascimentale delle sale al piano terra del Museo Novecento. Il titolo della mostra, Quando è il presente?, a cura di Bettina Della Casa e Sergio Risaliti, è ripreso da una lettera scritta nel 1922 da Rainer Maria Rilke a Lou Andreas Salomè, da cui Giulio Paolini trae spunto per condurre una propria meditazione sul tempo e sulla nostra impossibilità di afferrarlo, combinando gli interrogativi sul ruolo dell’arte e la figura dell’artista con quelli sull’esistenza e il suo fluire. L'artista ha per altro, più volte dichiarato il suo amore incondizionato per il Beato Angelico, eleggendo il Museo di San Marco di Firenze a suo museo ideale.
De Pisis e Paolini costituiscono due importanti riferimenti per Luca Vitone, che entra nella costruzione del progetto espositivo continuando questa mise en abyme con una serie di opere site-specific all’interno della mostra D’après. Vitone ha recuperato dallo studio di Giulio Paolini della polvere, diventata materiale pittorico per realizzare un acquarello che attraverso questo espediente vuole mettere in scena l’atelier dell’artista. L’operazione di Vitone si completa con una doppia installazione all’interno dello spazio espositivo che ospita la mostra dedicata a De Pisis.
Tre mostre che creano un dedalo di riferimenti e di connessioni tra un universo artistico e l’altro, e che trasportano lo spettatore in “teatro dell’evocazione”.
Museo Novecento
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