Donatello in mostra a Firenze
A Palazzo Strozzi e ai Musei del Bargello, l’artista che ha cambiato la storia dell’arte e ha dato il via al Rinascimento Fiorentino
Fino al 31 luglio 2022 la Fondazione Palazzo Strozzi e i Musei del Bargello presentano Donatello, il Rinascimento, una mostra storica e irripetibile - la più bella tra quelle proposte per la primavera fiorentina - che mira a ricostruire il percorso eccezionale di uno dei maestri più importanti e influenti dell’arte italiana di tutti i tempi, a confronto con capolavori di artisti a lui contemporanei quali Brunelleschi e Masaccio, Mantegna e Giovanni Bellini, ma anche successivi come Raffaello e Michelangelo.
Un artista rivoluzionario nei materiali, nelle tecniche e nei generi. Prediletto dai Medici, Donatello irrompe nel ‘400 e lo stravolge: mette al centro l’Uomo e la dimensione umana in tutta la sua profondità, che abbraccia le diverse sfaccettature delle emozioni, dalla dolcezza alla crudeltà, dalla gioia al dolore più straziante. Con lui inizia la stagione del Rinascimento Fiorentino, entusiasmante per la storia umana.
Dalla mostra emerge la figura di un artista che ha segnato profondamente l’arte del Quattrocento, scultore e architetto divenuto riferimento imprescindibile per intere generazioni di artisti con i quali ha sviluppato e condiviso generosamente il proprio sapere. La sua arte si caratterizza inoltre per un’inusuale ampiezza di influenza geografica che dalla Toscana si espande al Veneto, alle Marche, a Roma e a Napoli in modo paragonabile solo a Giotto o, successivamente, a Raffaello, Michelangelo e Bernini. Il suo spirito moderno e trasgressivo lo spinge a rimettersi continuamente in discussione creando uno stile sempre indipendente che sfidò le mode e il gusto dell’epoca: un artista che parte dall’Antico e dal Medioevo più lontano per arrivare a un nuovo modo di vedere e capire il mondo. Donatello, il Rinascimento, curata da Francesco Caglioti, professore ordinario di Storia dell’Arte medievale presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, ricostruisce questo straordinario percorso a confronto con capolavori di artisti a lui contemporanei quali Brunelleschi e Masaccio, Mantegna e Giovanni Bellini, ma anche successivi come Raffaello e Michelangelo e illumina questo artista con una luce inedita, eliminando quella patina di abitudine alla perfezione con cui troppo spesso avvolgiamo alcuni capolavori.
130 opere tra sculture, dipinti e disegni con prestiti unici, alcuni dei quali mai concessi prima, provenienti da oltre cinquanta tra i più importanti musei e istituzioni internazionali, la mostra si snoda in due sedi, Palazzo Strozzi e il Museo Nazionale del Bargello. Si inizia dagli esordi e dal dialogo con Brunelleschi, proponendo il confronto tra i due celebri Crocifissi lignei provenienti dalla Basilica di Santa Croce e da quella di Santa Maria Novella. Si procede poi attraverso i luoghi in cui Donatello ha lavorato (Siena, Prato e Padova, oltre a Firenze), influenzando ed entrando in dialogo con altri celebri artisti quali Mantegna e Bellini, e sperimentando sempre con materiali diversi la sua formidabile ricerca su una nuova e rivoluzionaria idea di scultura.
Conclude la mostra una speciale sezione dedicata all’influenza di Donatello sugli artisti a lui successivi, tra cui Raffaello, Michelangelo e Bronzino, testimoniando così l’importanza capitale della sua opera per l’evoluzione dell’arte italiana. In mostra a Palazzo Strozzi di capolavori come il David in marmo e l’Amore-Attis di Donatello del Bargello, gli Spiritelli del Pergamo del Duomo di Prato, il Crocifisso e i rilievi per l’altare della Basilica di Sant’Antonio a Padova, la Madonna col Bambino del Detroit Institute of Arts.
In parallelo, al Museo Nazionale del Bargello, il percorso comprende il David in bronzo e il San Giorgio di Donatello, a confronto con Filippo Scolari detto Pippo Spano e Farinata degli Uberti, affreschi staccati di Andrea del Castagno, dalle Gallerie degli Uffizi, il David Martelli di Donatello, eccezionalmente concesso in prestito dalla National Gallery di Washington, la Madonna delle nuvole del Museum of Fine Arts di Boston, la Madonna Dudley del Victoria and Albert Museum di Londra e la Madonna della scala di Michelangelo. Epocale è l’esposizione a Palazzo Strozzi, per la prima volta nella storia, sia del Convito di Erode dal Fonte battesimale di Siena, sia delle Porte della Sagrestia Vecchia di San Lorenzo, che sono alcune tra le numerose opere oggetto della grande campagna di restauri avviata in occasione della mostra.