Dolce&Gabbana. Il potere della creatività
Quinto appuntamento con gli scatti selezionati dagli shooting pubblicati su Firenze Made in Tuscany. È dedicato a un’altra maison che ha fatto grande il nostro made in Italy
Mancavano alle donne italiane di quegli anni Ottanta, manager dalle spalle larghe e giacche maschili, quelle vestine e sottovesti che hanno fatto la storia della Magnani e della Loren. Nere, con le bretelline adattabili dei reggiseni, lo scollo profondo che metteva in risalto la linea di demarcazione che separa un seno dall’altro e scendevano alla vita avvolgendola e stringendola alle anche rendendole onde di un movimento lento e sensuale che mai si ferma, e imprigiona gli occhi di chi guarda.
Donne di Sicilia focose e severe, timorate di Dio, Santuzze con calze nere, opache e pesanti, rosari portati al collo, scialli strinti veloci intorno al seno con frange lunghe ballanti, quasi gioiose.
Quel fulmine che si staccava nettamente dal panorama della moda fu la fortuna di Domenico Dolce e Stefano Gabbana i due amici incontratisi per caso, spudoratamente decisi a sfondare nel selettivo e complicato mondo della moda.
È Beppe Modenese, uomo dall’occhio lungo, a invitarli alle sfilate nella sezione Milano Collezioni Nuovi Talenti e la loro donna seducente, con tanto glamour e verismo, da allora è ancora forte e viva.
E loro non si sono mai pensati divisi. Domenico Dolce cresciuto a Polizzi Generosa, provincia di Palermo, il padre ha una sartoria e lui sin da piccolo ci trascorre le giornate, ma sogna di studiare moda a Milano.
Stefano Gabbana milanese, ha studiato grafica e lavora in una azienda di moda. Il loro primo incontro avviene per telefono, quando Dolce chiama in cerca di lavoro. La prima collezione sfila nel 1985, sarà la quarta ad avere un impatto significativo sulla stampa e sul mercato italiano.
Ferdinando Scianna fu l’autore di quelle immagini del primo catalogo in un crudo bianco/nero ancora difficili da dimenticare: la splendida Marpessa, modella di Amsterdam ma con tratti tipici del sud, ritratta nelle strade arrostite di una Caltagirone deserta.
Ne seguirono altri di grandi maestri della fotografia che dettero una precisa impronta alla loro moda: Ferri, Meisel, Lindbergh, Newton. La strada ormai fu tutta in discesa, nacque la linea di biancheria e di costumi da mare.
Nel 1990 la prima collezione da uomo. Il clamore internazionale arriva con l’amicizia con Madonna che dichiara una vera passione per Dolce&Gabbana, tanto da chiedere loro di disegnare 1500 costumi per il tour Girlie Show del ’93.
Nel ’94 nasce la collezione D&G linea per i più giovani, qualche anno dopo la D&G Junior e del 2002 la linea per i più piccoli presentata al Pitti Bimbo di Firenze. Ma il sogno e la vera passione era lavorare su una sartoria che non ha fretta, pezzi unici fatti apposta, creatività allo stato puro.
La nascita dell’alta sartoria da uomo e l’Alta moda per la donna sono quelle le storie da narrare. I due couturier nel tempo hanno dimostrato un grande amore per la sartorialità, l’artigianalità e la tradizione aggiungendo passione, energia, poesia e creatività.
La loro ossessione è quella di trasferire alle nuove generazioni l’amore del patrimonio della qualità del made in Italy, sinonimo di garanzia. L’ultima collezione di Alta Moda Dolce&Gabbana è stata presentata, insieme all’Alta Gioielleria, al Teatro della Scala di Milano il 6 dicembre appena trascorso. Collezioni fatte per realizzare i desideri di pochissimi eletti. Oltre le frontiere del lusso.